Criterio di cassa o di competenza economica? La quota dei resti si può considerare provento a titolo definitivo? Come rendicontare all Agenzia delle Entrate l impiego dei fondi ricevuti? Le prime assegnazioni dei fondi 5 per mille sono state finalmente messe in pagamento per la gioia di parecchi tesorieri: per molti enti si è trattato di autentiche boccate di ossigeno. Forse però non si è prestata la dovuta attenzione al momento in cui i fondi si devono ritenere un “provento” per l’ente. La domanda perciò è: occorre applicare il criterio di cassa o quello di competenza economica? In altri termini, ci si deve preoccupare di contabilizzare il contributo quando lo si incassa oppure deve essere individuato un momento diverso? e in quest’ultimo caso, qual è il “momento diverso”? Si badi che il problema non riguarda il sistema di rendicontazione adottato dall’ente: non si deve cioè scegliere il criterio di cassa o di competenza economica in base ad una rendicontazione finanziaria o economica. Anche in un sistema di rendicontazione finanziaria esistono momenti di contabilizzazione di entrate o uscite finanziarie che non hanno ancora avuto la loro manifestazione numeraria (cioè un passaggio di denaro) ma comunque riguardano un esercizio finanziario piuttosto che un altro. Si tratta dei residui e attivi o passivi a rettifica delle entrate accertate o degli impegni di spesa e che comunque devono essere rilevati in fase di chiusura del bilancio perché solo in questo modo si può ottenere una rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria dell’ente.
Criterio di cassa o di competenza economica? La quota dei resti si può considerare provento a titolo definitivo? Come rendicontare all Agenzia delle Entrate l impiego dei fondi ricevuti? Le prime assegnazioni dei fondi 5 per mille sono state finalmente messe in pagamento per la gioia di parecchi tesorieri: per molti enti si è trattato di autentiche boccate di ossigeno. Forse però non si è prestata la dovuta attenzione al momento in cui i fondi si devono ritenere un “provento” per l’ente. La domanda perciò è: occorre applicare il criterio di cassa o quello di competenza economica? In altri termini, ci si deve preoccupare di contabilizzare il contributo quando lo si incassa oppure deve essere individuato un momento diverso? e in quest’ultimo caso, qual è il “momento diverso”? Si badi che il problema non riguarda il sistema di rendicontazione adottato dall’ente: non si deve cioè scegliere il criterio di cassa o di competenza economica in base ad una rendicontazione finanziaria o economica. Anche in un sistema di rendicontazione finanziaria esistono momenti di contabilizzazione di entrate o uscite finanziarie che non hanno ancora avuto la loro manifestazione numeraria (cioè un passaggio di denaro) ma comunque riguardano un esercizio finanziario piuttosto che un altro. Si tratta dei residui e attivi o passivi a rettifica delle entrate accertate o degli impegni di spesa e che comunque devono essere rilevati in fase di chiusura del bilancio perché solo in questo modo si può ottenere una rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria dell’ente.
Questo contenuto è disponibile solo in abbonamento. Effettua il login oppure prova l'abbonamento gratuito per 30 giorni