A partire dal 19 novembre scorso, gli enti beneficiari del contributo del 5 per mille possono verificare online i pagamenti già effettuati, relativi all'anno 2010 (dichiarazione del 2010 cun riferimento ai redditi del 2009). Sul sito del ministero per le Politiche Sociali sono infatti pubblicati due elenchi: quello degli enti che hanno ricevuto importi superiori a 500 mila euro (39 in tutto), e quelli degli enti che hanno ricevuto importi inferiori (in tutto 22.736). La possibilità di verifica è un buon segnale di trasparenza e soprattutto permette alle associazioni di accertare l'avvenuto pagamento - sembra infatti che manchi ancora circa un 10% - e in caso contrario chiedere chiarimenti.
A partire dal 19 novembre scorso, gli enti beneficiari del contributo del 5 per mille possono verificare online i pagamenti già effettuati, relativi all’anno 2010 (dichiarazione del 2010 cun riferimento ai redditi del 2009).
Sul sito del ministero per le Politiche Sociali sono infatti pubblicati due elenchi: quello degli enti che hanno ricevuto importi superiori a 500 mila euro (39 in tutto), e quelli degli enti che hanno ricevuto importi inferiori (in tutto 22.736).
La possibilità di verifica è un buon segnale di trasparenza e soprattutto permette alle associazioni di accertare l’avvenuto pagamento – sembra infatti che manchi ancora circa un 10% – e in caso contrario chiedere chiarimenti. A questo proposito il Ministero ricorda, tuttavia, che il diritto alla corresponsione del contributo viene meno per le somme inferiori ai 12 euro ovvero qualora, prima dell’erogazione delle somme destinate all’ente beneficiario, lo stesso risulti di aver cessato l’attività o di non svolgere più l’attività che dava diritto al beneficio. La pubblicazione permette inoltre agli enti di verificare l’esattezza delle coordinate di accredito.
Sul sito del ministero per le Politiche Sociali sono infatti pubblicati due elenchi: quello degli enti che hanno ricevuto importi superiori a 500 mila euro (39 in tutto), e quelli degli enti che hanno ricevuto importi inferiori (in tutto 22.736).
La possibilità di verifica è un buon segnale di trasparenza e soprattutto permette alle associazioni di accertare l’avvenuto pagamento – sembra infatti che manchi ancora circa un 10% – e in caso contrario chiedere chiarimenti. A questo proposito il Ministero ricorda, tuttavia, che il diritto alla corresponsione del contributo viene meno per le somme inferiori ai 12 euro ovvero qualora, prima dell’erogazione delle somme destinate all’ente beneficiario, lo stesso risulti di aver cessato l’attività o di non svolgere più l’attività che dava diritto al beneficio. La pubblicazione permette inoltre agli enti di verificare l’esattezza delle coordinate di accredito.