Il quesito
Risposta di: Stefano ANDREANI

L'art. 148, III comma, del T.U.I.R., stabilisce che "Per le associazioni … sportive dilettantistiche … non si considerano commerciali le attivita' svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, di altre associazioni che svolgono la medesima attivita' e che per legge, regolamento, atto costitutivo o statuto fanno parte di un'unica organizzazione locale o nazionale, dei rispettivi associati o partecipanti e dei tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali"
Come correttamente esposto nel quesito, nel caso delle S.r.l. sportive dilettantistiche non si applica la prima fattispecie agevolativa ("iscritti, associati o pertecipanti", ovvero i soci dell'a.s.d. o S.s.d.r.l.) bensì l'ultima: "i tesserati delle … organizzazioni nazionali" alle quali l'a.s.d. o s.s.d.r.l. è affiliata.
Nel caso proposto nel quesito è quindi necessario (e sufficiente) che i corsisti siano tesserati della FIDS, precisando che:
– è necessario che il corsista chieda di essere tesserato per la FIDS, sia per regolarità e correttezza, sia perchè egli deve essere ben consapevole di essere tesserato e quindi lo dichiari in caso di eventuali controlli
– secondo la tesi più prudente, il corsista deve essere tesserato nel momento in cui paga la quota di iscrizione, deve essere quindi prestata la massima attenzione alla tempistica
– non è necessario tenere un elenco dei tesserati (che peraltro riteniamo che la FIDS Vi trasmetta) ma è necessario che la S.s.d.r.l. sia in grado di documentare che chi ha pagato il corso fosse in quel momento tesserato.