Il quesito
Risposta di: Stefano ANDREANI
Non sfugge a lei, è sfuggito a chi ha scritto quell’articolo: la frenesia di questi giorni ha infatti mietuto un’altra vittima…
Giovedì scorso, 28 settembre, il Dipartimento per lo sport ha pubblicato il documento “Gestione dei lavoratori sportivi attraverso il Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche“, che ci risulta fosse stato predisposto a luglio, ben prima della emanazione del d.lgs. 120/2023 (c.d. “correttivo-bis” della riforma dello sport) pubblicato in Gazzetta ufficiale il 4 settembre u.s.
Un’ampia parte di tale documento è dedicata all’assicurazione INAIL dei lavoratori sportivi, sulla base dell’art. 34, comma 3, del d.lgs. 36/2021 nel testo ante correttivo-bis, che recitava: “Ai lavoratori sportivi titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa si applica la disciplina dell’obbligo assicurativo INAIL prevista dall’articolo 5, commi 2 e 3, del decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, secondo i criteri stabiliti con il decreto di cui al comma 1, secondo periodo“.
Il d.lgs. 120/2023 ha però integralmente modificato tale comma, che ora ha il presente testo: “Ai lavoratori sportivi titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa si applica esclusivamente la tutela assicurativa obbligatoria prevista dall’articolo 51 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e nei relativi provvedimenti attuativi“, ovvero la polizza infortuni obbligatoria da allora, di norma compresa nei tesseramenti.
Di tale modifica si è fra l’altro parlato molto, perché l’INAIL per i collaboratori sportivi poteva rappresentare un onere davvero gravoso per le associazioni e società sportive.
Nel commentare il documento del Dipartimento per lo sport, al giornalista del Sole 24 Ore è sfuggito tale mancato aggiornamento del testo dopo il correttivo-bis, e non ha fatto altro che sintetizzare e parafrasare, fra l’altro, anche tale errore.
Come detto sopra, un’altra vittima della frenesia con la quale spesso vengono scritti gli articoli anche sulle testate più qualificate.