Il quesito
Risposta di: Maria Cristina Dalbosco
Per dare risposta ai dubbi del gentile lettore prendiamo il via dalle ultime due domande, riguardanti i diritti dei tesserati, rispetto ai soci, e se esistano modalità di ammissione alla vita sociale per i tesserati.
E diciamo subito che le due figure non sono sovrapponibili, in quanto i due status – quello di socio e quello di tesserato – discendono da due rapporti profondamente diversi:
- Stato di SOCIO: questa qualifica viene acquisita a seguito della conclusione di un contratto tra l’associazione e la persona fisica interessata a partecipare alla vita associativa in quanto ne condivide le finalità: il socio è tale perché condivide le finalità dell’ente, e può essere intenzionato a praticare l’attività sportiva, come invece può essere solo interessato a intervenire nella vita dell’associazione nelle forme più varie; in questo secondo caso, siccome non parteciperà “direttamente” all’attività sportiva, può non procedere al tesseramento.
La qualifica di socio dà diritto:
– a partecipare a tutte le attività promosse dall’Associazione;
– a partecipare alla vita associativa, esprimendo il proprio voto in tutte le sedi deputate, in particolare in merito all’approvazione e modifica delle norme dello Statuto ed eventuali regolamenti e alla nomina degli organi direttivi dell’Associazione;
– a godere dell’elettorato attivo e passivo;
– e a tutto ciò che è indicato nello statuto
D’altro canto tra i doveri del socio vi sarà:
– l’osservanza dello Statuto, dell’eventuale Regolamento e delle deliberazioni legittimamente assunte dagli organi associativi e
– il versamento del contributo associativo annuale stabilito in funzione dei programmi di attività.
Tale quota dovrà essere determinata annualmente per l’anno successivo con delibera del Consiglio Direttivo e in ogni caso non potrà mai essere restituita.
Le quote o i contributi associativi sono intrasmissibili e non rivalutabili.
- La qualifica di TESSERATO, per contro, è l’unico modo per poter far parte (non dell’associazione ma) del mondo sportivo: il tesseramento è l’atto con il quale si aderisce alla Federazione o all’Ente di promozione di riferimento per lo sport praticato; il rapporto con l’organismo di riferimento si instaura per lo più per il tramite dell’associazione, ma non necessariamente si deve esserne soci ; d’altra parte alcune Federazioni ed Enti di promozione ammettono tesseramenti da parte di soggetti non soci di associazioni/società a esse affiliate.
Muovendo da questa distinzione si comprende come all’interno di una a.s.d. possano coesistere: il socio tesserato, il solo socio non tesserato (che non pratica lo sport di riferimento) e il solo tesserato, tramite tale associazione (che pratica l’attività sportiva ma non ne è socio).
Un inciso: nell’equivoco (per non dire “madornale errore”) di confondere la figura del socio con quella del tesserato era caduto anche il nostro legislatore, ché la prima “versione” del d.lgs. 36/2021 (poi modificata dal primo “decreto correttivo”, il d.lgs. 163/2022) dava la seguente definizione:
Con l'atto di tesseramento l'atleta instaura un rapporto associativo con la propria associazione o societa' sportiva
Errore, come si diceva, superato dal decreto n. 163/2022 grazie al quale ora correttamente il rapporto di tesseramento viene definito (art. 15) come
l'atto formale con il quale la persona fisica diviene soggetto dell'ordinamento sportivo ed e' autorizzata a svolgere attivita' sportiva con una associazione o societa' sportiva e, nei casi ammessi, con una Federazione sportiva nazionale o Disciplina sportiva associata o Ente di promozione sportiva
Può accadere invece che alcuni regolamenti degli enti di affiliazione siano poco precisi nella distinzione delle due figure, assimilandole o utilizzando indifferentemente l’uno o l’altro termine, mentre alcuni organismi di riferimento pretendono che i soci siano anche tesserati: non è una regola generale, e sarà necessario verificare caso per caso le carte federali.
E veniamo così alle domande poste dal quesito: i tesserati NON SOCI non hanno pari diritti dei soci, non partecipano alle assemblee sociali, non hanno diritto di voto (e, aggiungiamo noi, non vanno inseriti nel libro soci, non hanno doveri sociali quali il pagamento della quota annuale più in genere il rispetto delle regole statutarie), e per essi non vi è un atto formale di ammissione alla vita dell’associazione (se non là dove, ovviamente, il soggetto manifesti la propria volontà di entrare a far parte della compagine sociale).
Fin qui le differenze tra le due figure di socio e tesserato. Il quesito pone però sul tavolo un’altra questione, quella del rapporto numerico tra i soci e tesserati, preoccupazione ricorrente quando si affronta questo tema. Ed è una domanda che purtroppo non può ricevere una risposta “secca”, in quanto nessuna norma stabilisce quale sia il rapporto corretto tra queste due figure. Ciò che va assolutamente rispettato e attuato è però il principio di democraticità, da verificare non in via teorica ma nella sostanza: regolare convocazione delle assemblee, coinvolgimento di tutti i soci, rispetto delle norme statutarie sull’ingresso e uscita degli stessi, ecc…
Il tema qui trattato è stato oggetto di numerosi contributi pubblicati sulle pagine di Fiscosport: si veda da ultimo Barbara Agostinis, Associati non tesserati, ove è presente un link di navigazione per ulteriori approfondimenti.