Il funzionamento degli organi interni di un’associazione sportiva dilettantistica è regolato nell’ambito dello statuto del sodalizio, il cui contenuto deve rispettare una pluralità di norme emanate dal legislatore statale, in materia di associazionismo in generale (perlopiù contenute all’interno del codice civile e della normativa fiscale) e altre specificamente rivolte al settore sportivo (di cui al decreto legislativo 36/21), nonché disposizioni dettate dal legislatore sportivo.

Con particolare riguardo alla richiesta del gentile lettore, la legge tace in merito alle figure del segretario e del tesoriere, la cui disciplina è rimessa all’autonomia normativa e statutaria dell’ente.

Seppure non sia prevista la nomina necessaria di tali soggetti all’interno del consiglio direttivo (in assenza di espressa disposizione normativa in tal senso), può essere opportuno (ma, giova ribadirlo, è una scelta rimessa al sodalizio, non sussistendo un obbligo di legge) che ciò avvenga, soprattutto nei sodalizi di maggiori dimensioni, considerati i compiti che i medesimi sono deputati a svolgere.

Il segretario, infatti, normalmente, è preposto a verbalizzare le adunanze dell’assemblea e del consiglio direttivo; coadiuvare il presidente e il consiglio direttivo nell’esplicazione delle attività che si rendono necessarie e opportune per il funzionamento dell’amministrazione dell’associazione, nonché a curare la tenuta dei libri sociali.

Al tesoriere è assegnata perlopiù la gestione amministrativa e finanziaria dell’associazione e la tenuta dei libri contabili; il medesimo è tenuto a riscuotere le quote associative e a effettuare, su specifica delega o su mandato del presidente, le spese inerenti alla gestione dell’associazione.

Come sopra precisato, le mansioni menzionate sono indicate a titolo esemplificativo, considerato che la loro elencazione è rimessa all’autonomia normativa del sodalizio, il quale può anche decidere che le qualifiche di segretario e tesoriere siano assegnate alla medesima persona.