Il quesito
Risposta di: Barbara AGOSTINIS
Il quesito del gentile lettore ripropone una tematica sempre attuale: in questo caso, nello specifico, si chiede se un soggetto interessato a praticare sport e, quindi, necessariamente tesserato, possa decidere di non associarsi al sodalizio sportivo.
Come già scritto in precedenti articoli (v. Associati non tesserati, ove è presente un link di navigazione per ulteriori approfondimenti), lo status di socio e tesserato, seppure possano coincidere nella stessa persona, vanno tenuti nettamente distinti, in considerazione delle peculiarità di ciascuno. L’uno consente solo a chi è interessato alla vita associativa e alle finalità del sodalizio sportivo di entrare a farne parte, attraverso la domanda di ammissione a socio; l’altro, funzionale all’ingresso nel mondo sportivo e all’acquisizione dei relativi diritti e doveri, si rivela imprescindibile per lo svolgimento dell’attività sportiva.
Le differenti caratteristiche e finalità rispettivamente dell’atto di tesseramento e di ammissione a socio consentono a ciascun soggetto di scegliere se acquisire entrambi gli status o meno.
La circostanza per cui il tesseramento sia necessario per lo svolgimento di attività sportiva istituzionalizzata (ovvero svolta sotto l’egida del CONI) impone il necessario perfezionamento di un simile atto da parte del soggetto intenzionato a praticare tale attività.
Diverse le considerazioni con riguardo alla figura del socio. Il fatto che quest’ultimo status presupponga l’interesse a partecipare alla vita associativa, condividendo gli ideali e le finalità del sodalizio, comporta che una simile scelta sia totalmente rimessa all’autonomia negoziale di ciascun individuo.
È oltremodo evidente, in definitiva che la figura di socio e tesserato, nettamente distinte possano coincidere in capo al medesimo soggetto, con alcune precisazioni.
Da un lato, pur nel rispetto dell’autonomia decisionale di ciascuno, è necessario che il sodalizio abbia un numero di congruo di associati, in grado di rispettare il principio di democraticità (sul punto, v. Corretto rapporto tra numero di tesserati rispetto al numero degli associati), dall’altro, non può trascurarsi che taluni organismi di affiliazione impongono il tesseramento di tutti gli associati del club.
Riguardo quest’ultimo punto, che è l’oggetto del quesito del lettore, è necessario precisare che gli enti affilianti sono in grado di disciplinare in modo autoritario solo il rapporto sportivo, non quello associativo, come detto, rimesso all’autonomia privata di ciascuno: se l’atto di tesseramento, in quanto funzionale all’ingresso nel mondo sportivo, può essere imposto dall’organismo affiliante, non può dirsi il contrario.
In altre parole: l’ente affiliante non è in grado di condizionare la scelta di entrare a fare parte del sodalizio, in quanto esito della libera determinazione di ciascuno.