Il quesito
Risposta di: Maurizio MOTTOLA
Il rapporto giuridico che qualifica lo status di “associato” è il rapporto che si instaura tra una persona fisica e un sodalizio sportivo costituito nella forma di associazione sportiva dilettantistica (nel caso specifico di cui al presente quesito).
Tale rapporto si instaura direttamente tra le due parti, sulla base delle specifiche regole statutarie adottate dall’a.s.d., nel rispetto dei principi generali di effettiva e democratica partecipazione alla vita associativa, in virtù dell’autonomia negoziale concessa dal Codice Civile.
A differenza, il rapporto che qualifica lo status di “tesserato” non è un rapporto giuridico che intercorre tra la persona fisica e l’a.s.d., ma tra la persona e l’ente di affiliazione sportiva (Federazione Sportiva Nazionale, Discipline Sportive Associate, Ente di Promozione Sportiva) – la FIT nel caso specifico. Tale rapporto viene disciplinato dalle regole proprie dell’ente affiliante (FIT) cui è sufficiente eseguire un rinvio generale nello statuto dell’a.s.d.
Ciò premesso, lo status di “associato” e di “tesserato” possono o meno coincidere in capo alla stessa persona fisica, per cui è possibile configurare l’ipotesi in cui:
- il soggetto assume sia la qualifica di associato che di tesserato, per cui lo stesso partecipa alla vita associativa dell’a.s.d. e frequenta le sue attività sportive;
- il soggetto assume solo la qualifica di associato, in quanto interessato solo alla vita associativa e non anche alle attività sportive;
- il soggetto assume solo la qualifica di tesserato, in quanto interessato solo alle attività sportive e non anche alla vita associativa.
L’ipotesi 1. è quella tipicamente prevista nel caso in cui l’ente di affiliazione, nel proprio Statuto e regolamento, richieda espressamente che il tesserato sia anche associato all’a.s.d. di riferimento.
Le ipotesi 2. e 3. possono essere quelle che si verificano quando, ad esempio, si procede al tesseramento del “minore” che frequenta le attività sportive e all’iscrizione a Libro Soci del genitore o di colui che ne esercita la potestà, ai fini della partecipazione democratica alla vita associativa.
Per tornare al quesito in oggetto, sia il tesserato che l’associato sono soggetti “qualificati” e, per le quote o i corrispettivi da costoro versati, per finanziare l’ente o le sue specifiche attività sportive, è applicabile (nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente) la “decommercializzazione” specifica ai fini delle imposte sul reddito e ai fini IVA.
Nello Statuto dell’a.s.d. sono previste le regole per il suo funzionamento, quindi i rapporti con gli associati e non anche quelli con i tesserati, disciplinati dall’ente di affiliazione che potrebbe richiedere il doppio status di “associato/tesserato” o, al massimo, lo status di “associato non tesserato”, non quello di “tesserato non associato”.
Per completezza di informazione, si ricorda che tra i soggetti “qualificati” ai fini della “decommercializzazione” rientrano i tesserati “indiretti”, ovvero coloro che sono tesserati allo stesso ente di affiliazione per il tramite di altro sodalizio sportivo, oltre che, ovviamente, gli stessi sodalizi sportivi affiliati al medesimo ente.
In conclusione, la procedura adottata è corretta, ai fini della “decommercializzazione”, anche se le decisioni di questa portata, ovvero di “snellire” il libro soci attraverso l’ammissione alle attività sportive di “tesserati non associati”, sarebbe opportuno che venissero sottoposte all’assemblea, piuttosto che essere lasciate al “Consiglio”, nel rispetto del principio cardine della sovranità assoluta dell’assemblea.
Infine, per quanto riguarda gli aspetti procedurali relativi al tesseramento, al pari di quelli relativi all’ammissione dell’associato, è indispensabile che l’aspirante tesserato (come l’aspirante associato) ne faccia espressa richiesta all’associazione, perché è da lui che deve partire la domanda di tesseramento, in modo fra l’altro di renderlo consapevole dello status che andrà ad assumere, circostanza questa fondamentale in caso di verifiche da parte degli organi competenti.