Il quesito
Risposta di: Claudio BOGGIAN
La Legge n. 160/2019 (Finanziaria 2020) ha apportato modifiche al regime forfetario, che riassumiamo nella reintroduzione:
- Del limite di € 20.000 per le spese di lavoro;
- Dell’esclusione dal citato regime nel caso in cui nell’anno precedente il soggetto abbia percepito redditi di lavoro dipendente/assimilato ex art. 49 e 50 del TUIR eccedenti € 30.000.
Quindi da questo punto di vista non si nota causa ostativa alla richiesta.
Ricordiamo che l’articolo 67 lettera m) del T.U.I.R. (d.p.r. 22 dicembre 1986 n. 917) stabilisce che sono redditi diversi se non sono conseguiti nell’esercizio di arti e professioni…le indennità di trasferta, i rimborsi forfetari di spesa, i premi e i compensi erogati ai direttori artistici ed ai collaboratori tecnici per prestazioni di natura non professionale da parte di cori, bande musicali e filo-drammatiche che perseguono finalità dilettantistiche, e quelli erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche dal CONI, dalle Federazioni sportive nazionali, dall’Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze Equine (UNIRE), dagli enti di promozione sportiva e da qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche e che da essi sia riconosciuto. Tale disposizione si applica anche ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale di natura non professionale resi in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche;
Su “apertura di una partita iva”, che come oggetto avrebbe “vendita di lezioni/corsi on line” a favore anche di “clienti dell’asd e nuovi”, si configura la fattispecie di lavoratore autonomo, identificata quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo (compenso) un servizio (lezioni/corsi on line), con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente.
Nello specifico, aprendo la partita iva il contribuente evidenzia che l’attività sportiva è svolta in modo abituale e professionale, quindi si ritiene non possibile ricevere parte dei compensi usufruendo della normativa ex art. 67 del T.U.I.R., riconducendo il tutto all’interno della sfera professionale.
Richiamiamo, infine, il rischio che la doppia figura Presidente/Istruttore, con o senza Partita Iva, possa essere configurata come distribuzione indiretta di utili, contravvenendo al comma 8, lettera a), art. 148 del DPR 917/1986, e, più specificatamente in ordine alle associazioni sportive dilettantistiche, ai dettami del comma 18 dell’articolo 90 della Legge 289/2002.