Il quesito
Risposta di: Redazione Fiscosport

Le qualifiche di socio e di tesserato sono uno dei perni sui quali si fonda l'ordinamento sportivo dilettantistico e conoscere con esattezza i ruoli dell'una e dell'altra figura è di estrema importanza.
Al tema Fiscosport si è dedicato con approfondimenti e articoli di risposte a quesiti, di cui diamo in calce i principali riferimenti nei quali il lettore potrà trovare ulteriori chiarimenti e spunti di riflessione; in questa sede ci limiteremo pertanto a ripercorrere i tratti essenziali delle due figure.
Diciamo subito che le due qualifiche, quella di socio e quella di tesserato, possono coincidere, ma non necessariamente.
Il socio
Senza entrare nel merito delle possibili diverse categorie di "socio" (fondatore, ordinario, sostenitore, onorario, ecc…) che qui non interessano, ciò che rileva è la volontà di un soggetto di costituire assieme ad altri soggetti (o di entrare a far parte di, se ciò avviene in un momento successivo alla nascita del sodalizio) un'associazione avente uno scopo da tutti condiviso: si tratta di un vero e proprio contratto, detto "plurilaterale".
Il rapporto associativo – regolato dalle norme degli artt. 36 ss. c.c. – nasce dall'incontro di volontà dei soggetti interessati (i soci fondatori oppure il richiedente e l'associazione) e si caratterizza per non avere una "scadenza". Le regole per diventare socio di una determinata associazione (requisiti e procedura) sono dettate dallo statuto.
Il tesserato
Come detto in apertura si può essere soci e non tesserati e viceversa.
Il tesserato infatti non necessariamente intende partecipare alla vita associativa; il suo interesse è entrare a far parte del mondo sportivo, è la partecipazione a una attività sportiva organizzata da una federazione o da un ente di promozione sportiva.
Ora, questo fine può essere perseguito anche attraverso una associazione sportiva, ma è di fondamentale importanza che le due qualifiche di socio e di tesserato, benchè in capo alla stessa persona, rimangano sempre formalmente distinte. Vi sarà pertanto la formalizzazione di un rapporto associativo da un lato, e la procedura di tesseramento dall'altro lato.
Posto quanto sopra, e cioè che in linea di principio le due qualifiche possono sovrapporsi in capo alla medesima persona oppure essere alternative l’una rispetto all’altra, può essere necessario, in concreto, verificare le previsioni statutarie dell’organismo di affiliazione: alcuni FSN e, soprattutto, EPS, richiedono infatti che tutti i tesserati siano anche soci (esempio FIT e LIBERTAS). In questi casi, poiché il sodalizio che intende affiliarsi deve rispettare le direttive regolamentari dell’Organismo affiliante, le due figure dovranno necessariamente sovrapporsi.
Per approfondimenti, in particolare per gli aspetti fiscali di quanto stiamo trattando, si rinvia ai seguenti contributi:
P. Sideri, Socio o tesserato?, in Newsletter n. 18/2013
S. Andreani, Rapporto socio/tesserato, in Newsletter n. 22/2013
S. Andreani, La decommercializzazione dei corrispettivi pagati da soci e tesserati: ancora raccomandazioni per non rischiare di perdere questa importante agevolazione, in Newsletter n. 16/2014
P. Sideri, Associato e tesserato: due figure spesso confuse, in Newsletter n. 8/2016
G. Sinibaldi, Socio e/o tesserato, in Newsletter n. 17/2016
B. Agostinis, Qualità di socio e tesseramento, in Newsletter n. 19/2016