Il quesito
Risposta di: Patrizia SIDERI

Il lettore chiede come debbano essere inquadrate le sponsorizzazioni “etiche”.
Riteniamo sia opportuno specificare innanzitutto la differenza tra sponsorizzazioni ed erogazioni liberali.
La sponsorizzazione (sponsorship) è una forma di promozione per mezzo della quale un’impresa (sponsor) ottiene, dietro compenso, che il proprio brand o la propria immagine sia messa in evidenza dallo sponsee (nel nostro caso un’associazione) nell’ambito di attività pubblicitarie o promozionali, eventi, manifestazioni sportive o culturali, ecc. A base della sponsorizzazione vi è sempre una prestazione e una controprestazione, un rapporto sinallagmatico (ovvero, di scambio).
Le erogazioni liberali sono – al contrario – versamenti spontanei effettuati a favore di soggetti (generalmente organizzazioni no-profit), senza che vi sia alcuna controprestazione. Le erogazioni liberali consentono a chi le effettua di ottenere benefici fiscali quali deduzione o detrazione fiscale su quanto donato.
In merito al quesito sulle “sponsorizzazioni etiche” trattasi generalmente di sponsee che regolamentano che i soggetti sponsor debbano possedere requisiti di natura etica: la selezione degli sponsor avviene pertanto non solo in base alla convenienza economica della sponsorizzazione, ma anche in base all'eticità degli sponsor stessi.
Infine, è doveroso precisare che, se a fronte dell'inserimento del logo dello sponsor sia previsto un corrispettivo, il rapporto sarà comunque di sponsorizzazione con tutti gli adempimenti fiscali che ne scaturiscono (e non rileva, ai fini fiscali, la distinzione tra sponsorizzazione etica o non); al contrario, ove non sia previsto un corrispettivo, allora saremo in presenza di un liberalità che, per far fronte a potenziali contestazioni da parte dell'Ade, è opportuno sia adeguatamente contrattualizzata.