Il quesito
Risposta di: Maurizio MOTTOLA
Posto in questi termini il quesito del gentile lettore necessiterebbe la redazione di un “vademecum” sulla costituzione e sulla gestione di una associazione sportiva dilettantistica, piuttosto che di una semplice e puntuale risposta.
Si tratta di due enti non commerciali di tipo associativo con profonde differenze, di cui, in particolare, l’associazione sportiva dilettantistica avente la meritoria funzione della promozione diretta di discipline sportive dilettantistiche riconosciute, attraverso specifiche attività didattiche, formative e agonistiche.
La questione non attiene, quindi, alla formale variazione della denominazione ma nel rispetto di una lunga e complessa serie di requisiti e adempimenti, oggettivi, soggettivi, formali e sostanziali.
Cerchiamo di illustrare di seguito gli aspetti principali, al fine di fornire un supporto al nostro lettore:
- verifica dell’attività effettivamente svolta, che dovrebbe essere di natura “sportiva dilettantistica”, nell’accezione sopra indicata;
- individuazione della disciplina sportiva praticata, in modo da individuare la federazione di riferimento, oppure l’ente di promozione sportiva, a cui affiliarsi;
- verifica delle clausole statutarie che dovranno essere rispettate sulla base di quanto disposto dall’art. 90 della l. 289/2002 e dal d. lgs. 36/2021;
- modifica dello statuto, con adeguamento sia dell’oggetto dell’attività che delle clausole caratterizzanti il settore sportivo dilettantistico;
- registrazione dello statuto;
- modifica della denominazione presso l’Agenzia delle Entrate;
- affiliazione e iscrizione al Registro Coni;
- trasmissione del modello EAS entro il 31 marzo.