Il quesito
Risposta di: Stefano ANDREANI
Ai fini della qualificazione del rimborso forfettario, il fatto che i genitori non siano né tesserati né soci è irrilevante.
Si tratta di prestazioni direttamente connesse alle competizioni e quindi riteniamo che sia soddisfatto il requisito dell’essere “erogati nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche” richiesto dall’art. 67, I comma, lettera “m” del T.U.I.R..
Possono quindi essere corrisposti seguendo le regole dei compensi /rimborsi forfettari per attività sportiva dilettantistica, i c.d. “compensi sportivi”: esonero da contribuzione, esonero da imposizione fiscale fino a 10.000 euro annui, ecc.
Ci permettiamo di suggerire di valutare la possibilità di corrispondere un rimborso spese a pie’ di lista, compreso il rimborso chilometrico: qualora l’importo del rimborso chilometrico fosse pari o superiore a quanto l’associazione intende corrispondere, la forma del rimborso spese a pie’ di lista conferirebbe loro assoluta irrilevanza fiscale, sia per il percipiente (no ISEE, ecc.) sia per l’associazione (no C.U.).