Il dialogo tra l’Amministrazione finanziaria e il Terzo Settore si rafforza e fa registrare un ulteriore passo in avanti. Si terrà, infatti, mercoledì 30 settembre il primo incontro nell’ambito del “tavolo tecnico” istituito con i rappresentanti del Terzo Settore per affrontare le problematiche connesse alla presentazione del modello per la comunicazione di dati fiscalmente rilevanti (Eas), previsto dall’articolo 30 del decreto anticrisi (Dl 185/2008), da parte degli enti associativi. Adempimento questo che non presuppone affatto un automatico controllo di tutti coloro che invieranno il modello, in quanto le informazioni acquisite costituiranno uno strumento rilevante, ma non esclusivo, ai fini dell’analisi del composito universo dell’associazionismo. Obiettivo dell’invio della comunicazione, infatti, è di garantire in primo luogo le stesse associazioni meritevoli dei benefici fiscali riservati al settore, contrastando più efficacemente gli abusi da parte di quelle organizzazioni che utilizzano impropriamente i regimi fiscali agevolati per sottrarsi al pagamento delle imposte dovute. Non si tratta, quindi, d’un accertamento generalizzato per tutti gli enti associativi, ma di una sorta di “censimento” volto a implementare la base informativa in possesso dell’Amministrazione finanziaria.
Il dialogo tra l’Amministrazione finanziaria e il Terzo Settore si rafforza e fa registrare un ulteriore passo in avanti. Si terrà, infatti, mercoledì 30 settembre il primo incontro nell’ambito del “tavolo tecnico” istituito con i rappresentanti del Terzo Settore per affrontare le problematiche connesse alla presentazione del modello per la comunicazione di dati fiscalmente rilevanti (Eas), previsto dall’articolo 30 del decreto anticrisi (Dl 185/2008), da parte degli enti associativi.
Adempimento questo che non presuppone affatto un automatico controllo di tutti coloro che invieranno il modello, in quanto le informazioni acquisite costituiranno uno strumento rilevante, ma non esclusivo, ai fini dell’analisi del composito universo dell’associazionismo. Obiettivo dell’invio della comunicazione, infatti, è di garantire in primo luogo le stesse associazioni meritevoli dei benefici fiscali riservati al settore, contrastando più efficacemente gli abusi da parte di quelle organizzazioni che utilizzano impropriamente i regimi fiscali agevolati per sottrarsi al pagamento delle imposte dovute.
Non si tratta, quindi, d’un accertamento generalizzato per tutti gli enti associativi, ma di una sorta di “censimento” volto a implementare la base informativa in possesso dell’Amministrazione finanziaria.