Chi ci segue ricorderà che più volte, su queste pagine, abbiamo dovuto prendere atto delle difficoltà che impediscono all'istituto del 5 per mille di decollare in maniera significativa e di diventare un riferimento stabile per il mondo del non profit (v. per tutti gli articoli di Gianpaolo Concari Cosa succede al 5 per mille?, e 5 PER MILLE: lo Stato dà i numeri); a confermare i dubbi più volte espressi ci ha pensato anche la stessa Corte dei Conti nella sua Relazione sulla "Destinazione e gestione del 5 per mille (14/2013/G)” (v. Bocciato su tutti i fronti il 5 per mille, in Newsletter n. 2/2014).
Ebbene, pochi giorni fa sul blog Qui non profit è apparso un articolo a firma di Carlo Mazzini nel quale sono riportati i tempi di erogazione del contributo alle associazioni sportive.
Il dato, come si accennava, è abbastanza desolante: dal sito del Dipartimento per gli affari regionali, le autonomie e lo sport (cioè l'ammnistrazione di riferimento per le a.s.d.), Carlo Mazzini ha raccolto i dati degli anni passati; eccoli:
- 5 per mille 2010 (4 anni fa): solo il 36% delle organizzazioni ha ricevuto le somme assegnate dai contribuenti (peraltro decurtate, come ci ricorda l'autore e come scritto negli articoli sopra citati) per un totale 3,1 milioni di euro sui 6,7 spettanti.
- 5 per mille 2011 (3 anni fa): soltanto al 30% delle ASD è stato versato dall’amministrazione pubblica quanto dovuto, per 2,9 milioni su totali 7,6 milioni.
In tempi di grandi proclami sulla riforma dell'intero settore non profit (sul punto v. La riforma del mondo non profit: suggerimenti, osservazioni e qualche critica), "se di revisione, razionalizzazione e semplificazione i nostri eroi parlamentari devono parlare …," conclude Mazzini, "beh, sappiano che dovranno tener conto anche del settore sportivo, o, meglio, dovranno partire proprio da questo settore. Giusto per rendere giustizia alle ASD."
Un'ultima chiosa: ulteriori cifre danno conferma di alcuni paradossi rilevati anche dalla Corte dei Conti nella Relazione sopra ricordata, e cioè che – complice probabilmente proprio l'incertezza in cui naviga il 5 per mille – molti sodalizi non investono in comunicazione e non "spingono" per raggiungere risultati interessanti. Ne deriva una parcellizzazione degli importi la cui esiguità finisce con l'incidere ben poco sui bilanci:
- 5 per mille 2010: su 5.187 associazioni iscritte, solo 279 riceveranno un contributo superiore a 5.000 euro e 566 non hanno ricevuto nemmeno una preferenza
- 5 per mille 2011: su 5.680 associazioni iscritte, solo 288 riceveranno un contributo superiore a 5.000 euro e 523 non hanno ricevuto nemmeno una preferenza
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Concludiamo le nostre riflessioni ricordando che il prossimo 30 settembre scade il termine per rimettere in bonis gli inadempimenti che riguardano il 5 per mille 2014 (redditi 2013), quali il mancato invio del modello per l'iscrizione agli elenchi degli enti ammessi al riparto e/o l'invio dell'autocertificazione riguardante i requisiti necessari per accedere al riparto (v. nel dettaglio lo Scadenzario in questo stesso numero di Fiscosport).
Si tratta dell'ultima occasione per sanare il mancato rispetto dei termini principali: la sanzione di 258 euro si versa mediante il mod. F24 codice tributo 8115.
Alla luce di quanto detto in precedenza, è inutile dire che se l'ente ritiene di non aver raccolto sufficienti opzioni… meglio soprassedere per quest'anno.