Donato FORESTA

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Dottore Commercialista e Revisore dei Conti
Master in Business Administration presso la SDA Bocconi di Milano.
Socio fondatore della società 5IVE SPORT CONSULTING SRL per la consulenza per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva in ambito di partenariato pubblico privato (project financing).
Partner dello Studio Associato FRPA Veritax, dottori commercialisti.
Docente della Scuola Regionale dello Sport del CONI Lombardia nei corsi di formazione per dirigenti sportivi; docente della 24 Business School de Il Sole 24 Ore nel Master in management dello sport nell’area di elaborazione di business plan per la costruzione e gestione di impianti sportivi; docente dell’Università degli studi Bicocca di Milano nel Master in diritto sportivo e Rapporti di Lavoro nello Sport.
Dal 2019 è socio e componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
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QUESITO N. 656 del 10/05/2012 – utente fiscosport n. 10285 – prov. di PARMA
Un’associazione sportiva dilettantistica calcio ha come anno di esercizio 01.07 / 30.06. Puo’ essere modificato l’anno di esercizio in anno solare 01.01 / 31.12 attraverso un semplice verbale del Cda che modifica lo statuto?Se si, occorre successivamente anche registrarlo nuovamente all’Agenzia delle Entrate? Risposta a cura di Donato Foresta *, Collaboratore della Redazione di Fiscosport
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QUESITO N. 628 del 10/01/2012 – utente fiscosport n. 10285 – prov. di PARMA
Con la presente formulo il seguente quesito che ultimamente mi causa varie difficoltà di operatività per opposte interpretazioni della legge 398 sul limite del contante di € 561,46: un'Associazione Sportiva Dilettantistica con regime 398 quando paga i rimborsi spese o compensi agli atleti (si parla di cifre attorno ai 200 - 300 - 250 euro mensili per atleta) anzichè fare tanti assegni per ognuno di loro emette un assegno intestato firmato e girato dall'associazione stessa di qualche migliaia di euro (ad esempio 2.200 euro - 2.300 euro), lo incassa come contante e poi paga in contanti i vari atleti.Vedete qualche problema di antiriciclaggio e di superamento del limite di € 516,46 a rimborso o compenso per l'Associazione? Risposta a cura di Donato Foresta *, Collaboratore della Redazione di Fiscosport
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QUESITO N. 624 del 10/12/2011 – utente fiscosport n. 16988 – prov. di UDINE
Buongiorno,sono il presidente di un'associazione sportiva dilettantistica, volevo porre il seguente quesito: di norma quando viene redatto il rendiconto di fine anno i ricavi e i costi vengono suddivisi fra attività istituzionali edattività commerciali.Nel caso in cui l'associazione effettui nell'anno solamente due eventi commerciali attinenti al tipo di attività sportiva svolta,volevo conoscere se i ricavi e i costi di questi due eventi possano essere ricompresi nella colonna attività istituzionali o devono comunque rientrare fra le attività commerciali. Risposta a cura di Donato Foresta *, Collaboratore della Redazione di Fiscosport
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RIFLESSIONI PER MEMORIE DIFENSIVE AVVERSO I VERBALI DI ACCERTAMENTO DELL’ENPALS
A seguito dei controlli effettuati dall’ENPALS nel corso del 2008 per la verifica del corretto inquadramento dei lavoratori presso gli impianti sportivi, con particolare riferimento ai centri fitness, sono emerse delle ripetute osservazioni di irregolarità da parte degli Ispettori con riferimento specifico ai contratti di collaborazione sportiva e con la conseguente presunta erronea applicazione dell’esenzione contributiva per le prestazioni svolte dagli stessi collaboratori. Più concretamente da un lato le società/associazioni hanno ritenuto che le prestazioni dei collaboratori sportivi rientrassero nel regime agevolato previsto dall’art. 37 della legge 342/2000, riguardante i compensi erogati nell’esercizio di attività sportive dilettantistiche, ricomprese tra i c.d. redditi diversi (art. 67, comma 1, lettera m del DPR 917/1986, T.U.I.R.), dall’altro l’ENPALS ha contestato tale inquadramento basandosi su due assunti: a) l’assenza di un rapporto diretto tra prestazione resa e la partecipazione a gare, manifestazioni, tornei ecc., con cui si sostanzierebbe l’espressione dell’art. 67 TUIR “esercizio diretto di attività sportiva”; b) la ripetitività, sistematicità, abitualità della prestazione da parte dei collaboratori, tale da far inquadrare queste collaborazioni nell’ambito del lavoro dipendente o libero professionale. Con la presente memoria si intende fornire alcuni spunti di riflessione utili per eventuali memorie difensive nei confronti dell’ENPALS, volte ovviamente ad evidenziare le ragioni che hanno indotto le società/associazioni sportive a regolare il rapporto di lavoro con i propri collaboratori nella formula della collaborazione sportiva così come previsto dal citato art. 67, lett. m. del TUIR. I motivi sono di carattere “soggettivo” ed “oggettivo”.
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ASPETTI CIVILISTICI E FISCALI DELLE SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE
Argomenti trattati: 1. La normativa costitutiva delle società sportive dilettantistiche 2. Le criticità statutarie: il coordinamento tra la normativa societaria del codice civile e la normativa delle società sportive dilettantistiche 3. Le criticità fiscali: distinzione tra attività istituzionali e attività commerciali e i benefici fiscali
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Adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili: sono obbligate anche le ASD?
Il legislatore ha introdotto, tra il 2019 e il 2022, un nuovo obbligo per tutti gli operatori economici: l’adozione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Il presente intervento ha l’obiettivo di svolgere una disamina circa il presupposto soggettivo, ovvero perimetrare gli enti che devono sottostare al nuovo adempimento; seguiranno interventi specifici per chiarire in cosa consistano, rispettivamente, gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili e quali azioni debbano adottare gli amministratori per dotarsi di un assetto “adeguato”