Donato FORESTA
0 POSTS
0 COMMENTS
Dottore Commercialista e Revisore dei Conti
Master in Business Administration presso la SDA Bocconi di Milano.
Socio fondatore della società 5IVE SPORT CONSULTING SRL per la consulenza per lo sviluppo dell'impiantistica sportiva in ambito di partenariato pubblico privato (project financing).
Partner dello Studio Associato FRPA Veritax, dottori commercialisti.
Docente della Scuola Regionale dello Sport del CONI Lombardia nei corsi di formazione per dirigenti sportivi; docente della 24 Business School de Il Sole 24 Ore nel Master in management dello sport nell’area di elaborazione di business plan per la costruzione e gestione di impianti sportivi; docente dell’Università degli studi Bicocca di Milano nel Master in diritto sportivo e Rapporti di Lavoro nello Sport.
Dal 2019 è socio e componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
articolo riservato agli abbonati
QUESITO n. 589 del 01/05/2011 – utente fiscosport n. 4384 – prov. di TREVISO
Buongiorno, siamo un’associazione sportiva dilettantistica senza attività commerciale che sta valutando la possibile fusione con un’altra associazione sportiva dilettantistica che invece è in regime di Legge 398/91. Si chiede quali siano gli adempimenti da assolvere da un punto di vista: a) societario (convocazione assemblee per delibera fusione, eventuale approvazione bilancio intermedio, nuovo statuto, etc.) b) fiscale/previdenziale (comunicazioni/dichiarazioni ai vari Enti) c) contabile (bilancio delle 2 associazioni alla data di fusione, evidenza dei beni portati nella fusione, etc.). Si chiede inoltre se sia possibile fare una fusione per incorporazione anziché la nascita di una nuova associazione: in entrambi i casi le differenze degli adempimenti da assolvere. Risposta a cura del dott. Donato Foresta, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Milano
articolo riservato agli abbonati
QUESITO n. 588 del 28/05/2011 – utente fiscosport n. 16722 – prov. di CAGLIARI
La nostra associazione sportiva, iscritta ad un ente di promozione sportiva, al Registro CONI e all’Albo Regionale delle Associazioni sportive, intende svolgere la sua attività soprattutto nel periodo estivo. L’attività riguarderebbe tutti gli sport praticabili in spiaggia e al mare in genere come ad esempio: beach soccer, beach volley, nuoto, canoa, ecc.. e si svolgerà presso uno stabilimento balneare che metterebbe a nostra disposizione zone d’ombra, sdraie, docce e i natanti che utilizzeremo per i nostri corsi. Non intendiamo effettuare attività di tipo agonistico per assicurare un clima più vacanziero e ludico anziché competitivo. Le diverse discipline sportive saranno praticate secondo un programma definito all’inizio della stagione e l’insegnamento delle stesse affidato a tecnici qualificati. Durante le pause, tra un corso e l’altro, un gruppo di educatori organizzerà giochi di società e attività per intrattenere i ragazzi. Il servizio potrà essere svolto anche a favore di amministrazioni comunali che con specifico finanziamento intendono farsi carico dei costi di tesseramento e dei servizi specifici dalla nostra associazione. Il trasporto dei bambini dai comuni alla spiaggia sarebbe effettuato da un bus a noleggio con costi a nostro carico. Infine, per alcuni bambini che, si prevede, potrebbero farne richiesta potremmo garantire il servizio mensa presso un chiosco disponibile ad ospitare i nostri giovani allievi. I pasti verrebbero forniti da un’azienda di catering e agli iscritti verrebbe addebitato solo il costo del pasto e dei collaboratori assistenti al momento del pranzo. Si chiede: A) viste le perplessità in merito al riconoscimento dell’attività sportiva in assenza di attività agonistica o, comunque, con prevalente attività non agonistica, il progetto rischierebbe di crearci dei problemi di carattere fiscale tenuto conto che abbiamo optato per la 398/91? A nostro avviso NO, visto l’articolo 35, comma 5, del d.l. n. 207 del 2008, che ha previsto quanto segue: “ nelle parole « esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche » contenute nell’articolo 67, comma 1, lettera m), del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono ricomprese la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica ”, che è quanto noi facciamo. B) Il servizio prestato a favore dei bambini iscritti con oneri a carico delle amministrazioni comunali di residenza potremo fatturarlo ai comuni in esenzione da Iva, così come previsto dal disposto dell’art. 10 n. 20 d.p.r. n. 633/72, richiamato dalla circ. 22/E del 18 marzo 2008 (“ Sono riconducibili nell’ambito applicativo del beneficio dell’esenzione dall’IVA di cui all’articolo 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972, le prestazioni educative, didattiche e formative approvate e finanziate da enti pubblici (Amministrazioni statali, Regioni, Enti locali, Università, ecc. ”)? C) Poiché per lo stesso servizio di cui al punto B) sarà stipulata specifica convenzione, di cui all'articolo 8, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come sostituito dall'articolo 9, comma 1, lettera g), del decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517, sarebbe corretto non considerarli compensi di carattere commerciale ma attinenti l’attività istituzionale? D) Con riferimento ai pasti che si prevede di somministrare esclusivamente ai soci, è corretto non applicare l’iva e ritenere gli stessi di natura non commerciale (de-commercializzati?). Grazie per l’attenzione - Il presidente Risposta a cura del dott. Donato Foresta, Collaboratore della Redazione di Fiscosport - Milano
articolo riservato agli abbonati
QUESITO n. 570 del 23/03/2011 – utente fiscosport n. 7573 – prov. di RIMINI
Salve, sono un presidente di una ASD. Alcuni giorni fa parlando con un commercialista mi ha detto che avrei dovuto annualmente portare una copia del registro iva minori alla Siae. Io gli ho risposto che alla Siae ci sono andato nel 1998 a consegnare l'opzione alla 398 di cui ho copia timbrata da loro e null'altro. Io non ho mai consegnato annualmente niente e loro non mi hanno più richiesto niente. Vi chiedo: quello che mi ha detto il commercialista doveva essere fatto? è obbligatorio? come faccio ora per rimediare? Risposta a cura del dott. Donato Foresta, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Milano
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 574 del 15/04/2011 – utente fiscosport n. 16556 – prov. di ROMA
Vorrei sapere se un impianto comunale al quale un'associazione sportiva dilettantistica paga una quota affitto degli spazi che utilizza, debba essere considerata un'operazione commerciale soggetta ad IVA, considerando che l'utilizzo di un bene strumentale per funzioni pubbliche, quali la promozione dello sport, dovrebbe essere fuori dal campo di applicazione dell'IVA.Il Comune emette fattura con IVA? Risposta a cura del dott. Donato Foresta, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Milano
articolo riservato agli abbonati
QUESITO n. 569 del 31/03/2011 – utente fiscosport n. 11496 – prov. di CHIETI
Buongiorno, siamo una Associazione Sportiva Dilettantistica regolarmente iscritta al Coni e i nostri iscritti regolarmente tesserati. Abbiamo partecipato e vinto l'appalto per la gestione di un impianto sportivo.di proprietà comunale. Tra gli obblighi in gara c'era la ristrutturazione di parte di esso. La ristrutturazione dell'impianto è assoggettata ad iva? Se si, con quale aliquota? Risposta a cura del dott. Donato Foresta, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Milano
articolo consultabile liberamente
RIFLESSIONI PER MEMORIE DIFENSIVE AVVERSO I VERBALI DI ACCERTAMENTO DELL’ENPALS
A seguito dei controlli effettuati dall’ENPALS nel corso del 2008 per la verifica del corretto inquadramento dei lavoratori presso gli impianti sportivi, con particolare riferimento ai centri fitness, sono emerse delle ripetute osservazioni di irregolarità da parte degli Ispettori con riferimento specifico ai contratti di collaborazione sportiva e con la conseguente presunta erronea applicazione dell’esenzione contributiva per le prestazioni svolte dagli stessi collaboratori. Più concretamente da un lato le società/associazioni hanno ritenuto che le prestazioni dei collaboratori sportivi rientrassero nel regime agevolato previsto dall’art. 37 della legge 342/2000, riguardante i compensi erogati nell’esercizio di attività sportive dilettantistiche, ricomprese tra i c.d. redditi diversi (art. 67, comma 1, lettera m del DPR 917/1986, T.U.I.R.), dall’altro l’ENPALS ha contestato tale inquadramento basandosi su due assunti: a) l’assenza di un rapporto diretto tra prestazione resa e la partecipazione a gare, manifestazioni, tornei ecc., con cui si sostanzierebbe l’espressione dell’art. 67 TUIR “esercizio diretto di attività sportiva”; b) la ripetitività, sistematicità, abitualità della prestazione da parte dei collaboratori, tale da far inquadrare queste collaborazioni nell’ambito del lavoro dipendente o libero professionale. Con la presente memoria si intende fornire alcuni spunti di riflessione utili per eventuali memorie difensive nei confronti dell’ENPALS, volte ovviamente ad evidenziare le ragioni che hanno indotto le società/associazioni sportive a regolare il rapporto di lavoro con i propri collaboratori nella formula della collaborazione sportiva così come previsto dal citato art. 67, lett. m. del TUIR. I motivi sono di carattere “soggettivo” ed “oggettivo”.
articolo consultabile liberamente
ASPETTI CIVILISTICI E FISCALI DELLE SOCIETA’ SPORTIVE DILETTANTISTICHE
Argomenti trattati: 1. La normativa costitutiva delle società sportive dilettantistiche 2. Le criticità statutarie: il coordinamento tra la normativa societaria del codice civile e la normativa delle società sportive dilettantistiche 3. Le criticità fiscali: distinzione tra attività istituzionali e attività commerciali e i benefici fiscali
Ultimi articoli
Buone Feste!
Da Fiscosport srl e dal Gruppo Maggioli i migliori auguri di Buone Feste e Felice Anno Nuovo!