Stefano ANDREANI
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Dottore commercialista specializzato in procedure concorsuali e associazioni sportive, compreso il relativo contenzioso tributario.
Consulente della Scuola dello Sport presso il CONI della Toscana.
Autore di numerosi articoli in materia di associazioni e società sportive, docente in corsi, seminari e giornate di studio organizzate fra altri da CONI, Federazioni ed Enti di promozione sportiva, Fondazione nazionale dei commercialisti, Ordini locali dei commercialisti.
È componente del comitato di redazione della rivista on-line “Fiscosport”.
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QUESITO N. 231 del 06/07/2006 – utente fiscosport n. 5446 – prov.di TRAPANI
Seguo con attenzione e con apprensione il susseguirsi di circolari e suggerimenti in merito alla questione "Enpals". Vedo che mentre in un primo momento si escudevano coloro i quali operano all'interno di associazioni sportive dilettantistiche, adesso in via prudenziale si consiglia di ritenere esenti solo gli atleti dei suddetti sodalizi. La prudenza non è mai troppa, ma sicuramente troppo è l'onere che verrà a gravare su realtà che in atto mirano alla sopravvivenza, vista la crisi economica che incombe su quasi tutte le associazioni sportive dilettantistiche che spesso contano su esigui contributi per potere affrontare i propri costi. Mi chiedo se può l'Enpals disconoscere con una circolare tornacontista una ben precisa normativa che abbraccia tecnici ed istruttori che operano per le nostre realtà sportive e non soltanto gli atleti. risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana
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Contribuzione ENPALS e prestazioni sportive dilettantistiche: l’occasione per un attento riesame dei rapporti con i collaboratori delle società e delle associazioni sportive dilettantistiche
Le recenti circolari ENPALS n. 7 e 8 del 30/3/06, emesse a seguito dell'emanazione del Decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali 15/3/05, e soprattutto le verifiche ispettive che da tali circolari sono originate, stanno creando grande preoccupazione a tutto il mondo dello sport dilettantistico. Tale questione deve essere correttamente affrontata su due piani ben diversi . In primo luogo l'interpretazione logico-giuridica delle norme e delle circolari. Al di là della dovuta prudenza, dall’analisi della normativa non si vede né come possano essere assoggettati a obbligo contributivo le indennità, i rimborsi e i compensi "sportivi" di cui all'art. 67, 1° comma, lettera "m" del TUIR. né, peraltro, quale sia la reale novità introdotta dal citato Decreto ministeriale.
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QUESITO N. 208 del 14/02/2006 – utente fiscosport n. 6533 – prov.di RIETI
Sono il presidente di un'associazione affiliata alla federazione italiana danza sportiva (FIDS). Quali sono i requisiti che deve avere un insegnante di ballo per poter esercitare la professione visto che non esiste un albo nazionale riconosciuto dallo stato, ma esistono solo delle associazioni che rilasciano dei diplomi di maestro di ballo. Che valore hanno? Risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana
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QUESITO N. 212 del 23/02/2006 – utente fiscosport n.2101 – prov.di TREVISO.
Un'associazione sportiva dilettantistica in regime ex L.398 ha ospitato presso la sede una società commerciale che ha presentato i propri prodotti a quei soci dell'associazione stessa che desiderassero presenziare, con possibilità per i soci medesimi di acquistarne i prodotti (privatamente). La società commerciale, per contro, ha offerto e corrisposto all'associazione a mezzo assegno bancario una somma di Euro XXX per ogni socio presente, chiedendo il semplice rilascio di una ricevuta. Al fine di verificare la correttezza del comportamento tenuto, si chiede quale natura abbia tale introito e, conseguentemente, quale sia il trattamento fiscale. Grazie. risposta a cura del dott. Stefano Andreani, Consulente Regionale Fiscosport Toscana.
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