Marco D'ISANTO

0 POSTS
0 COMMENTS
Laureato in Economia alla Federico II di Napoli, consegue il Master di “Marketing e Comunicazione” presso Ateneo Impresa, Business school in Roma.
Iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli, iscritto all'albo dei revisori legali, svolge attività di Collegio Sindacale di Imprese Sociali.
Collabora attivamente da diversi anni con l'Arci di Napoli ed è consulente di Imprese Culturali e di Istituzionali Culturali.
Collaboratore della Rivista Associazioni & Sport e autore di diversi articoli pubblicati sul Corriere del Mezzogiorno; promotore di diversi convegni sulle problematiche tributarie e civilistiche degli enti sportivi, culturali e degli Enti Non Profit e docente di materie tributarie in Master post-universitari.
Collabora con la rivista online Fiscosport.
articolo consultabile liberamente
GLI STUDI DI SETTORE: L’APPLICABILITA’ ALLE A.S.D. E ALLE S.S.D.
Anche quest’anno le associazioni e le società sportive dilettantistiche sono alle prese con le consuete scadenze relative alle dichiarazioni dei redditi: particolare attenzione, riteniamo, vada posta anche ai casi in cui le associazioni e le società sportive sono obbligate alla applicazione degli studi di settore. Nel contributo che segue intendiamo pertanto riassumere il quadro dei soggetti che sono tenuti alla compilazione del relativo modello, analizzando l'applicabilità degli studi di settore alle a.s.d. e s.s.d., distinguendo tra soggetti in regime ordinario o forfettario e infine dando conto delle sanzioni applicabili in caso di dichiarazioni non corrette.
articolo consultabile liberamente
UNA SENTENZA CHE CONTRADDICE LA LINEA DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA – A cura di Marco D’Isanto * e Enzo Marra *, Collaboratori della Redazione di Fiscosport
La Commissione Tributaria provinciale di Roma, nella sentenza depositata lo scorso 11 dicembre 2012, ha accolto il ricorso presentato da una Associazione sportiva dilettantistica stabilendo nei fatti che la perdita della qualifica di ente non commerciale necessita di contenuti di maggior peso rispetto a quelli tradizionalmente utilizzati dall’Agenzia delle Entrate. In particolare non basta la scarsa partecipazione diretta o per delega dei soci all’assemblea di un associazione sportiva dilettantistica per determinare la perdita di qualifica di ente non commerciale - Marco D'Isanto, Dottore Commercialista in Napoli e Enzo Marra, Componente ufficio studi Coni Campania
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 606 del 20/09/2011 – utente fiscosport n. 10382 – prov. di ROMA
L'art. 69 comma 2 del d.p.r. n. 917/86 prevede una particolare disciplina fiscale per i compensi agli atleti affiliati alle associazioni sportive dilettantistiche. A mio giudizio tale disciplina è applicabile purchè non si rientri in una delle previsioni dell'art 3 della legge 23/3/1981 n.97; al di fuori di tali ipotesi è applicabile l'art. 69 comma 2 del T.U.I.R. all'atleta dotato di partita IVA con codice di attività di atleta professionista? L'atleta con partita IVA è obbligato sempre a emettere fattura o può essere retribuito ai sensi del comma 2 dell'art 69 del T.U.I.R.? Risposta a cura di Marco D'Isanto *, Collaboratore della Redazione di Fiscosport
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 594 del 19/06/2011 – utente fiscosport n.12864 – prov.di MEDIO CAMPIDANO
Salve, siamo una associazione sportiva dilettantistica, regolarmente iscritta peraltro agli albi CONI e Regione Sardegna, e vorremo sottoporre alla Vs. c.a. i due seguenti quesiti: 1) qual è la procedura corretta, quale la consistenza della documentazione da produrre e quale il costo da sostenere per modificare la denominazione sociale? 2) e per modificare l'anno fiscale da 01/01-31/12 a 01/07-30/06? Ringraziamo anticipatamente per l'attenzione concessaci e salutiamo distintamente. Risposta a cura del dott. Marco D'Isanto, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Napoli
articolo riservato agli abbonati
Quesito N. 685 del 9/01/2013 – utente fiscosport n. 4282 – prov. di TREVISO
Buongiorno, siamo un'associazione sportiva dilettantistica in regime di l. 398/91 che corrisponde periodicamente compensi ai propri atleti per l'attività svolta. A questo proposito volevamo chiedere se i compensi erogati nel limite di non imponibilità dei 7.500 euro (ex art. 69, c. 2 del T.U.I.R.) sono rilevanti o meno per essere considerati soggetti fiscalmente a carico (limite di 2.840,51 euro di reddito) e quindi per poter usufruire delle relative detrazioni e assegni familiari. Cordiali saluti Risposta a cura di Marco D'Isanto *, Collaboratore della Redazione di Fiscosport
articolo riservato agli abbonati
QUESITO n. 582 del 11/05/2010 – utente fiscosport n. 5446 – prov. di TRAPANI
Egregio dott. D'Isanto, da una sua risposta al quesito in merito alla contabilizzazione per cassa o competenza, Le chiedo ulteriori riferimenti su quanto Lei afferma in merito alle associazioni sportive dilettantistiche che debbono operare per competenza. Gradirei avere dei dati per potere operare un approfondimento. Risposta a cura del dott. Marco D'Isanto, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Napoli
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 559 del 08/03/2011 – utente fiscosport n.10722 – prov. di ROMA
L'addizionale regionale come deve essere calcolata? E' in misura fissa dello 0,9% e va pagata alla regione dove ho l'attività? Oppure se il mio istruttore è residente in un'altra regione devo vedere l'aliquota di quella regione e pagare quella regione? Con un esempio: Se ho la mia attività a Roma ed ho un istruttore che risiede in Campania, che aliquota devo prendere in considerazione? E a quale regione devo versarla? Risposta a cura del dott. Marco D'Isanto, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Napoli
articolo riservato agli abbonati
LA REMUNERAZIONE DEI DIRIGENTI DEGLI ENTI SPORTIVI a cura del Dott. Marco D’Isanto, Collaborazione della Redazione Fiscosport – Napoli
I dirigenti delle associazioni sportive e delle società sportive molto spesso sono chiamati a svolgere direttamente dei ruoli operativi nell’ambito dello svolgimento delle attività sportive. In questi casi si pone il problema se sia lecito che tali dirigenti percepiscano delle normali retribuzioni senza che questo possa essere considerata una distribuzione diretta o indiretta di utili. Si tratta di una questione particolarmente delicata che vale la pena sinteticamente di analizzare.
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 495 del 28/04/2010 – utente fiscosport n. 10923 – prov.di FOGGIA
Sono subentrato alla presidenza di un'associazione sportiva dilettantistica costituita con atto notarile nel 2001 per dedicarsi all'attività di calcio. Nel 1993 ha recepito lo statuto previsto per poter beneficiare della L. 398/91. Oggi l'Associazione non si occupa più di calcio ma di ciclismo ed eventualmente di altre discipline per questo ci troviamo a dover variare lo statuto per permettere l'affiliazione ad eventuali Federazioni o EPS in funzione delle attività che andremo a svolgere. Vi chiedo: - Per variare lo statuto c'è bisogno del notaio o è sufficiente un'assemblea straordinaria dei soci e la successiva comunicazione all'Agenzia delle Entrate? - Tra le variazioni che dovremo fare c'è la data di chiusura dell'esercizio sociale attualmente fissato al 30 giugno di ogni anno, vorremmo portarlo al 31 dicembre, si può fare? - Può l'Associazione affiliarsi a più di una Federazione Sportiva Nazionale o Ente di Promozione Sportiva? Fiducioso in una Vostra risposta, cordialmente Vi saluto. risposta a cura del Dott. Stefano Andreani, Dottore Commercialista in Firenze
articolo riservato agli abbonati
QUESITO N. 459 del 30/09/2009 – utente fiscosport n.11563 – prov.di NAPOLI
Sono il Presidente di una associazione sportiva dilettantistica, iscritta al Registro CONI, che si avvale del Regime 398/91. Ci avvaliamo oltrechè dei contributi dei nostri associati, anche di sponsorizzazioni e pubblicità regolarmente fatturate. Mi chiedo se devo presentare la comunicazione obbligatoria prevista dall'art.30 del D.L. 185/2008. risposta a cura del Dott. Marco D'Isanto, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Napoli
Ultimi articoli
CU 2025: errore nell’invio delle CU dei collaboratori con co.co.co. sportivi
Buongiorno, ho compilato le CU seguendo le indicazioni ricevute durante il corso "Le novità sulla CU 2025 per i collaboratori sportivi" ma ho riscontrato un problema: una volta inviate le CU dei collaboratori con co.co.co. sportivi vengono infatti scartate riportando questo errore:
Codice errore: 0132
Assenza quadro CT a fronte di una certificazione di redditi di lavoro dipendente e assenza precedente
comunicazione CSO o Certificazione Unica (Quadro CT).
Cosa devo fare? L'anno scorso questo problema non era stato rilevato. Grazie