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Newsletter > edizione : 18/2008
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Una relazione del Convegno Nazionale Fiscosport: LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI SPORTIVI da parte delle società ed associazioni sportive dilettantistiche
La gestione di impianti sportivi da parte delle società ed Associazioni Sportive Dilettantistiche è una realtà ormai consolidata in tutto il territorio nazionale, che è stata oggetto di intervento legislativo (art. 90, commi da 24 a 26, L 27.12.2002, n. 289 – legge finanziaria 2003) volto a creare in favore delle stesse una via preferenziale alla gestione di impianti sportivi pubblici. Le problematiche legate alla gestione degli impianti sono numerose e richiedono da parte del soggetto affidatario capacità organizzative ed imprenditoriali e, soprattutto, un approccio aziendale all’attività di gestione, attraverso una netta separazione della stessa dall’organizzazione dell’attività sportiva dilettantistica.
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ONLUS: EROGAZIONI LIBERALI, a cura del Dott. Mauro Turri, Collaboratore della Redazione Fiscosport – Milano
L'Agenzia delle Entrate è intervenuta con la R.M del 24.10.2008 n. 401/E sul tema della deducibilità delle erogazioni liberali, da parte delle imprese, a favore degli enti non commerciali e segnatamente delle ONLUS. La risoluzione ripropone, confermandolo, il concetto di beneficenza espresso nella R.M 292/E del 9 settembre 2002.
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LE EROGAZIONI LIBERALI AI DIPENDENTI HANNO CAMBIATO REGIME, a cura del Rag. Maurizio Falcioni, Consulente Provinciale Fiscosport Rimini
L’art.2, comma 6, del Decreto Legge n.93/2008 (conv. da L. n.126/2008), più conosciuto come "Detassazione Straordinari", ha soppresso la previsione normativa dettata dall’art.51, comma 2, lettera b) del TUIR che escludeva, dalla base imponibile ai fini dell’imposta sul reddito di lavoro dipendente, le erogazioni liberali effettuate dal datore di lavoro ai propri dipendenti. Fino al 28 maggio 2008, data di entrata in vigore del predetto DL 93/2008, le erogazioni liberali (in denaro ed in natura) concesse alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti, in occasione di festività o ricorrenze
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QUESITO N. 398 del 30/10/2008 – utente fiscosport n.5985 – prov.di GENOVA
Sono il contabile-segretario di una Società di Basket, iscritta al registro del Coni delle Associazioni Sportive Dilettantistiche, che fa parte di una Polisportiva. Il nostro Statuto prevede tre categorie di Soci: i "Fondatori", gli "Atleti", ovvero tutti coloro che sottoscrivono il tesseramento per la Società e gli "Ordinari", che chiedono di diventarlo e pagano una quota annualmente stabilita dal Consiglio Direttivo. Alle Assemblee hanno diritto di partecipazione tutti i Soci ma hanno diritto di voto solo quelli Ordinari e Atleti se in regola con il pagamento della quota. Nel nostro bilancio abbiamo sempre inserito le quote pagate dai Soci Ordinari ed eventualmente dagli Atleti per avere diritto di voto in Assemblea come “Quote Associative”. I soldi spesi dai genitori per le iscrizioni dei figli, vanno nel capitolo “Iscrizioni Corsi”. Il Revisore dei conti della nostra Polisportiva ci ha contestato questo asserendo che incassare soldi con la motivazione di un corso equivale ad attività commerciale, espressamente vietato per le Società Dilettantistiche. Il suo punto di vista è che tutto vada conteggiato come quota Associativa. A me non sembra così. Organizzare dei corsi del proprio sport fà parte della cosiddetta attività istituzionale e gli incassi che da ciò derivano, perciò, non mi sembrano di natura commerciale. E d'altra parte lo conferma la Legge Finaziaria che prevede la detraibilità dei soldi spesi dai genitori per l’attività sportiva dei figli a condizione che venga rilasciata una ricevuta dall'Associazione Sportiva Dilettantistica con l’indicazione, fra l’altro, di "iscrizione a corsi”. Per me è quindi corretto continuare ad inserie nel capitolo di Bilancio relativo a "quote associative" solo le quote pagate dai Soci Ordinari e dagli Atleti per partecipare all’Assemblea con diritto di voto. Quale è il Vostro parere? risposta a cura dell'Avv. Katia Scarpa, Consulente Provinciale Fiscosport Milano
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QUESITO N. 399 del 30/10/2008 – utente fiscosport n.4385 – prov.di PALERMO
Un familiare che percepisca esclusivamente redditi da attività sportiva dilettantistica non superiori ad euro 7.500,00 annui è da considerarsi "a carico"! Tenuto però conto che detti redditi appartengono alla categoria dei "redditi diversi" da escludere dalla base imponibile Irpef e che il limite di reddito per i familiari a carico è di euro 2.500,00, desiderei sapere se il limite di reddito derivante da attività sportiva dilettantistica per poter considerare un familiare a carico sia di euro 10.000,00 (7.500,00 + 2.500,00). risposta a cura del Dott. Vincenzo Marra, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Napoli
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QUESITO N. 400 del 03/11/2008 – utente fiscosport n.10012 – prov.di TERNI
Faccio riferimento alla risposta al quesito N. 389 del 05/06/2008 per chiedere se la normativa riportata è specificamente riferita al caso di una barca a vela ovvero se è possibile mutuare i termini "imbarcazione" e "squadra" nel passaggio in cui scrivete: "Se ci sono più sponsor, e solo la denominazione del Main sponsor si associa al nome dell'imbarcazione, solo sul contributo ricevuto dal Main sponsor l'IVA da versare corrisponderà al 90% mentre sugli altri sponsor, per i quali la denominazione non viene abbinata la nome dell'imbarcazione, il contributo verrà parificato ad una pubblicità." In pratica come devo considerare (in termini di versamento IVA) i contributi degli sponsor, presenti sulla maglia, di un'Associazione Sportiva Dilettantistica di Rugby che ha un contratto di abbinamento con un Main sponsor che dà quindi anche il nome alla squadra? Grazie per l'attenzione e per l'ottimo servizio prestato. risposta a cura della Dott.ssa Valentina Di Renzo, Consulente Provinciale Fiscosport Venezia
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