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Newsletter > edizione : 2/2008
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ASSOCIAZIONI SENZA FINI DI LUCRO: domanda di ammissione ai benefici previsti dall’art. 1, comma 185, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (e relative istruzioni) a cura del Rag. Pietro Canta, Coordinatore Nazionale dei Consulenti Fiscosport
L'Agenzia delle Entrate ha approvato, con le relative istruzioni, il modello di domanda con cui le associazioni senza fini di lucro, che operano per la realizzazione o che partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate agli usi e alle tradizioni delle comunità locali, chiedono di essere inserite tra i soggetti beneficiari delle disposizioni recate dall'art. 1, comma 185, della legge n° 296 del 2006 . La domanda potrà essere trasmessa, a decorrere dalle ore 10.00 del giorno successivo a quello di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del provvedimento di approvazione del 14/12/2007, esclusivamente con modalità telematica, utilizzando il relativo prodotto informatico. In allegato: il provvedimento del 14/12/2007, il modello di domanda e le relative istruzioni:
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IMPOSTA DI BOLLO: applicabilità ed esenzioni per il settore sportivo a cura della Dott.ssa Laura Cantanna, Collaboratrice della Redazione Fiscosport – Venezia
Brevi considerazioni in merito all'imposta di bollo e riguardo quali atti delle Associazioni Sportive Dilettantistiche sono esenti da tale imposta.
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QUESITO N. 344 del 16/01/2008 – utente fiscosport n.8149 – prov.di SIRACUSA
Un'associazione sportiva dilettantistica con opzione per l'art. 1, L. n. 398/1991, riceve del denaro da una ditta privata con l'obbligo di indicare la denominazione della ditta nell'abbigliamento sociale; si tratta di sponsorizzazione e quindi obbligo di emissione di fattura con detraibilità dell'IVA al 10% o pubblicità? risposta a cura del Dott. Mauro Turri, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Milano
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QUESITO N. 345 del 16/01/2008 – utente fiscosport n.4284 – prov.di TREVISO
Sono il Presidente di una Associazione Sportiva Dilettantistica di orientamento, iscritta al Registro Coni, e priva di partita IVA. Poichè le spese rientrano nei limiti legali, non è mai stata fatta alcuna dichiarazione fiscale. Vorrei dunque sapere come l'Associazione deve comportarsi nei confronti di un rimborso forfettario non dimostrabile a favore di un proprio tecnico. Vorrei inoltre sapere le agevolazioni fiscali e le imposte da versare nel caso in cui vengano trovati degli sponsor per alcune manifestazioni sportive organizzate dall'Associazione. risposta a cura del Dott. Marco Fava, Consulente Provinciale Fiscosport Teramo
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QUESITO N. 342 del 15/01/2008 – utente fiscosport n.3550 – prov.di RIMINI
Vostro fedele abbonato nonché dirigente di una associazione sportiva dilettantistica svolgente attività di pallavolo e dottore commercialista, si permette formularVi i seguenti quesiti: 1) la nostra associazione sportiva, regolarmente iscritta al registro delle società sportive dilettantistiche presso FIPAV, CSI e Libertas (enti di promozione sportiva, gli ultimi due) ha come scopo sociale la pratica e la diffusione della pallavolo. Inoltre nello statuto sociale ha previsto la "diffusione dello sport in genere tra giovani, lavoratori e famiglie". Da alcuni anni svolge infatti, oltre a corsi di pallavolo, anche corsi di ginnastica di mantenimento per adulti. Ritenete che le quote associative corrisposte dai praticanti i corsi di ginnastica per adulti possano essere considerate in esenzione da imposta ex articolo 148 comma 3 del Tuir? 2) La nostra associazione sportiva dilettantistica ha il titolo sportivo per partecipare al campionato di pallavolo di serie C femminile girone Emilia Romagna. Nel corso della scorsa estate ha siglato un accordo con altra associazione sportiva dilettantistica di pallavolo della provincia di Rimini per svolgere congiuntamente detto campionato regionale. Tutte le spese sono intestate alla nostra associazione sportiva dilettantistica (tasse iscrizione campionato e gare, pagamento palestre, rimborso spese allenatori e giocatrici, spese per acquisto divise, trasferte, ecc.). Per ottenere il rimborso di quota parte delle spese sostenute dall' altra associazione sportiva dilettantistica gemellata, reputate sufficiente l'emissione di una ricevuta a titolo di "contributo per attività sportiva" o, in alternativa, "rimborso spese per attività sportiva", non soggette ad iva rispettivamente ex articolo 4 comma 4 o ex articolo 15 del DPR 633/1972? La possibilità di operare "fuori campo da iva" è di importanza vitale in termini economici, avendo entrambe le assocazioni sporive dilettantistiche optato per la legge n. 398/1991. Ringraziando cortesemente per la risposta si porgono auguri di un buon 2008. risposta a cura del Dott. Sauro Ghignola, Dottore Commercialista in Prato e Consulente fiscale del C.P. CONI di Prato.
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IL NUOVO REGIME DEI CONTRIBUENTI MINIMI: ADEMPIMENTI IMPOSTE SUL REDDITO E DETERMINAZIONE AGEVOLATA DEL REDDITO – le slides del Prof. Marco Fava
In allegato la 3^ e 4^ parte delle interessanti slides del Prof. Marco Fava (file ppt)
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QUESITO N. 343 del 15/01/2008 – utente fiscosport n. 466 – prov.di SIENA
In merito alla nuova classificazione Ateco 2007 mi potete confermare che il nuovo codice per le Associazioni Sportive Dilettantistiche (che non gestiscono impianti sportivi ma svolgono esclusivamente attività promozionale e agonistica) - vecchio codice 92.62.4 - è il 93.12.00 (Attività di club sportivi) . Grazie risposta a cura della Dott.ssa Valentina Di Renzo, Consulente Provinciale Fiscosport Venezia
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EROGAZIONI LIBERALI: Le agevolazioni fiscali
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul sito internet www.agenziaentrate.it la versione aggiornata della guida che fornisce dettagliate informazioni sugli "sconti" tributari di cui può godere chiunque, cittadino o impresa, sostenga iniziative non profit.
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CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, 2 NOVEMBRE 2007, SENTENZA N. 23031
La Circolare dell’Agenzia delle Entrate non è vincolante per il contribuente ...
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FINANZIARIA 2008 – CESSIONE GRATUITA DI BENI ALLE ONLUS Art. 1, c. 130
I beni non di lusso alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività dell’impresa, diversi dalle derrate alimentari e prodotti farmaceutici, che presentino imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che, pur non modificandone l’idoneità di utilizzo, non ne consentono la commercializzazione o la vendita, rendendone necessaria l’esclusione dal mercato o la distruzione, qualora siano ceduti gratuitamente alle ONLUS, per un importo corrispondente al costo specifico sostenuto per la produzione o l’acquisto complessivamente non superiore al 5% del reddito d’impresa dichiarato, non si considerano destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ai fini delle imposte sui redditi e si considerano distrutti agli effetti dell’Iva.
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Siamo a porre una domanda come da oggetto in quanto, attraverso diverse fonti - mediche, istituzionali e Federazioni - ci giungono indicazioni opposte: chi sostiene che all'associazione vada consegnato il certificato medico in originale e chi sostiene che vada bene anche la copia. Qual è la normativa? Grazie mille