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Newsletter > edizione : 39
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SRL SPORTIVE E ART.148 TUIR: DUBBI INTERPRETATIVI E QUESTIONI IRRISOLTE a cura dell’Avv. Katia Scarpa, Consulente Provinciale Fiscosport Milano
L’art. 148 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917 prevede che non è considerata commerciale: (a) l'attività svolta dagli Enti non commerciali residenti nei confronti degli associati o partecipanti, in conformità alle finalità istituzionali, dalle associazioni, dai consorzi e dagli altri enti non commerciali di tipo associativo; (b) le somme versate dagli associati o partecipanti a titolo di quote o contributi associativi non concorrono a formare il reddito complessivo. Sono, invece, considerate commerciali (e sono, perciò, fonte di redditi di impresa se abbiano carattere di abitualità ovvero di redditi diversi, se occasionali) le attività di cessione di beni e le prestazioni di servizi agli associati o partecipanti verso pagamento di corrispettivi specifici, compresi i contributi e le quote supplementari determinati in funzione delle maggiori o diverse prestazioni alle quali danno diritto. Queste attività, perciò, non possono essere qualificate commerciali sino a che sono alimentate da quote associative sganciate dall’ammontare dei benefici che i singoli associati o partecipanti traggono da esse. Lo diventano se, e nei limiti in cui,alle prestazioni dell’ente si ricollega una specifica controprestazione dell’associato o partecipante, anche se sotto forma di contributi o quote supplementari. In tale ultima ipotesi, infatti lo scambio di utilità tra l’ente e il suo membro non differisce da quello che potrebbe realizzarsi fra parti indipendenti sul mercato. Con particolare riferimento alle associazioni sportive dilettantistiche, la disposizione contenuta al 3° comma dell’art. 148 (derogando in parte alla disciplina dettata dai due commi precedenti) prevede che:
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ANCORA SUL SUPERAMENTO DEL LIMITE DEI 250.000 EURO IN CORSO D’ANNO PER LE ASSOCIAZIONI IN 398: UN ESEMPIO CONCRETO
Il commento alla recente risoluzione n. 123/E del 7 novembre 2006, oggetto dell'approfondimento della scorsa settimana a cura della Dott.ssa Rosanna D'Amore, viene ripreso in questa newsletter dal Dott. Marco Fava, che nell'analizzare nuovamente la risposta all'interpello dell'Agenzia delle Entrate espone un CASO CONCRETO: Supponiamo che l'associazione sportiva dilettantistica Basket Teramo abbia optato, avendone i requisiti, per la L. 398/91 e che si trovi nella seguente situazione:
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QUESITO N. 249 del 18 novembre 2006 – utente fiscosport n.7194 – prov.di PADOVA
L'associazione sportiva dilettantistica che ricere in regalo da una ditta delle maglie da gara, quale documento deve emettere? Come contabilizza questa donazione? risposta a cura della Dott.ssa Valentina Di Renzo, Consulente Provinciale Fiscosport Venezia
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QUESITO N. 248 del 18 novembre 2006 – utente fiscosport n.7864 – prov. di TRAPANI
Il limite di € 51.645,69 previsto dall'art. 25 della legge n. 133/99 è fruibile da tutti gli enti non commerciali? Anche da coloro che in regime 398 superano proventi per € 250.000? risposta a cura del Dott. Giancarlo Senese, Consulente Regionale Fiscosport Campania
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Siamo a porre una domanda come da oggetto in quanto, attraverso diverse fonti - mediche, istituzionali e Federazioni - ci giungono indicazioni opposte: chi sostiene che all'associazione vada consegnato il certificato medico in originale e chi sostiene che vada bene anche la copia. Qual è la normativa? Grazie mille