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Newsletter > edizione : 5/2009
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ADEMPIMENTI DI BILANCIO PER LE COOPERATIVE SPORTIVE DILETTANTISTICHE a cura del Dott. Giorgio Gentili, Collaboratore della Redazione Fiscosport – Macerata
Si schematizzano i principali adempimenti connessi al procedimento di formazione e di approvazione del bilancio di esercizio per le società cooperative sportive dilettantistiche. PARTICOLARITA’ NELLA REDAZIONE DEL BILANCIO DELLE COOPERATIVE Gli organi sociali delle cooperative devono tener conto, nella predisposizione dei documenti costituenti il bilancio di esercizio e delle relazioni che lo corredano, di una serie di obblighi di illustrazione e di dimostrazione previsti dalla normativa vigente. In particolare, vengono richieste specifiche informazioni in merito alla documentazione del rispetto della condizione di prevalenza dell’attività svolta nei confronti dei soci ed in merito ai criteri seguiti per il conseguimento degli scopi statutari mutualistici. Inoltre, viene fatto obbligo di illustrare le ragioni delle scelte riguardanti l’ammissione di nuovi soci. Le nuove informazioni richieste in merito alla documentazione dell’attività mutualistica si sovrappongono ed integrano quelle previste dalla L. 59/1992 a carico di amministratori e sindaci, riguardanti l’indicazione dei criteri seguiti per il conseguimento degli scopi statutari.
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L’IMPOSTA COMUNALE SULLA PUBBLICITA’: UN CASO TUTTO ITALIANO a cura del Dott. Francesco Sisani, Collaboratore della Redazione Fiscosport – Firenze
La questione dell’imposta comunale sulla pubblicità dovuta (o meno) dalle associazioni sportive dilettantistiche in relazione alla pubblicità realizzata all’interno degli impianti sportivi, durante lo svolgimento di manifestazioni sportive, ha assunto un certo rilievo a partire dal 2005, anno di entrata in vigore del comma 11-bis dell’art. 90 della legge n. 289/2002, introdotto dall’art. 1, comma 470, della legge n. 311/2004, finanziaria per il 2005. Secondo tale disposizione “ per i soggetti di cui al comma 1 la pubblicità, in qualunque modo realizzata negli impianti utilizzati per manifestazioni sportive dilettantistiche con capienza inferiore ai tremila posti, è da considerarsi, ai fini dell'applicazione delle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640, in rapporto di occasionalità rispetto all'evento sportivo direttamente organizzato ".
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LA DETRAZIONE DELLE SPESE PER LA PRATICA SPORTIVA
La Risoluzione Agenzia delle Entrate 25/02/2009, n. 50/E è intervenuta sulla questione della detraibilità delle spese sostenute per la pratica agonistica dei ragazzi, precisando che Il tetto massimo di 210 Euro per la detrazione IRPEF del 19% delle spese per l'iscrizione annuale e l'abbonamento dei ragazzi di età compresa tra i 5 e i 18 anni a strutture sportive, è riferito a ciascun figlio e non a ciascun genitore .
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RIFLESSIONI PER MEMORIE DIFENSIVE AVVERSO I VERBALI DI ACCERTAMENTO DELL’ENPALS
A seguito dei controlli effettuati dall’ENPALS nel corso del 2008 per la verifica del corretto inquadramento dei lavoratori presso gli impianti sportivi, con particolare riferimento ai centri fitness, sono emerse delle ripetute osservazioni di irregolarità da parte degli Ispettori con riferimento specifico ai contratti di collaborazione sportiva e con la conseguente presunta erronea applicazione dell’esenzione contributiva per le prestazioni svolte dagli stessi collaboratori. Più concretamente da un lato le società/associazioni hanno ritenuto che le prestazioni dei collaboratori sportivi rientrassero nel regime agevolato previsto dall’art. 37 della legge 342/2000, riguardante i compensi erogati nell’esercizio di attività sportive dilettantistiche, ricomprese tra i c.d. redditi diversi (art. 67, comma 1, lettera m del DPR 917/1986, T.U.I.R.), dall’altro l’ENPALS ha contestato tale inquadramento basandosi su due assunti: a) l’assenza di un rapporto diretto tra prestazione resa e la partecipazione a gare, manifestazioni, tornei ecc., con cui si sostanzierebbe l’espressione dell’art. 67 TUIR “esercizio diretto di attività sportiva”; b) la ripetitività, sistematicità, abitualità della prestazione da parte dei collaboratori, tale da far inquadrare queste collaborazioni nell’ambito del lavoro dipendente o libero professionale. Con la presente memoria si intende fornire alcuni spunti di riflessione utili per eventuali memorie difensive nei confronti dell’ENPALS, volte ovviamente ad evidenziare le ragioni che hanno indotto le società/associazioni sportive a regolare il rapporto di lavoro con i propri collaboratori nella formula della collaborazione sportiva così come previsto dal citato art. 67, lett. m. del TUIR. I motivi sono di carattere “soggettivo” ed “oggettivo”.
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QUESITO N. 424 del 10/03/2009 – utente fiscosport n.4934 – prov.di GENOVA
Buongiorno, sono il consulente di una società sportiva dilettantistica che svolge la propria attività nell'ambito rugbystico e che rientra per volume di ricavi nei limiti fiscali previsti dalla L. 398/91. La nostra attività viene svolta su di un campo di proprietà del comune con il quale è stata stipulata una convenzione ventennale per l'utilizzo esclusivo alla nostra società. Quest'anno abbiamo rifatto il manto erboso in sintetico. 1) Possiamo richiedere alla ditta che ci ha fatto il lavoro l'applicazione dell'aliquota IVA del 10% per i lavori di ristrutturazione e di impiantistica del terreno sintetico ai sensi della L 65 del 1987? 2) Una parte del costo è stato coperto da un contributo della federazione che ha voluto una fattura con IVA. Questo contributo può rientrare nell'attività istituzionale e quindi non essere soggetto a pagamento IVA e IIDD? Grazie della collaborazione. risposta a cura del Dott. Francesco Sisani, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Firenze
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QUESITO N. 423 del 09/03/2009 – utente fiscosport n.4903 – prov.di TORINO
Mi pare accertato che per legge le associazioni sportive dilettantistiche debbano adottare il principio di cassa nel loro rendiconto gestionale, ma le fatture commerciali emesse devono essere contabilizzate al momento dell'emissione o dell'incasso? Naturalmente ai fini IVA i versamenti trimestrali vengono fatti sulle fatture emesse, ma come ci si deve comportare per il rendiconto, con relative implicazioni per quanto riguarda l'eventuale superamento del limite di 250.000 euro? Cordiali saluti risposta a cura del Dott. Giuliano Sinibaldi, Consulente Regionale Fiscosport Marche - Pesaro
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QUESITO N. 422 del 07/03/2009 – utente fiscosport n.10049 – prov.di BERGAMO
Un'associazione sportiva dilettantistica, riconosciuta CONI, attualmente in regime di L. 398/91, che eroga compensi a varie persone, per prestazioni sportive è obbligata ad instaurare il LUL (Libro Unico del Lavoro)? Se sussiste l'obbligo, sul medesimo, devono essere indicati tutti i percipienti anche se alcuni hanno compensi inferiori ad € 7.500 annui ? Ringraziamenti per l'attenzione. risposta a cura del Dott. Vincenzo Marra, Consulente del C.P. CONI di Napoli
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Siamo a porre una domanda come da oggetto in quanto, attraverso diverse fonti - mediche, istituzionali e Federazioni - ci giungono indicazioni opposte: chi sostiene che all'associazione vada consegnato il certificato medico in originale e chi sostiene che vada bene anche la copia. Qual è la normativa? Grazie mille