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Newsletter > edizione : 6/2009
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AFFILIAZIONE ALLA FEDERAZIONE: NATURA E REQUISITI a cura del Dott. Luca Scarpa, Collaboratore della Redazione Fiscosport – Roma
PREMESSA Nel linguaggio tecnico – giuridico il termine società sportive indica le organizzazioni sportive costituite in forma di società per azioni o a responsabilità limitata. Nell’ordinamento sportivo, invece, per società sportive si intendono tutte le organizzazioni di tipo associativo che hanno come oggetto l’esercizio dell’attività sportiva. Rientrano in questa categoria, non solo quindi le tipiche società regolate dal codice civile e dalle leggi speciali, ma anche, e soprattutto, le associazioni, riconosciute e non , di cui agli articoli 12 e seguenti del codice civile. Qualsiasi società sportiva entra a far parte dell’ordinamento sportivo con l’affiliazione alla Federazione Sportiva Nazionale, Disciplina Associata o Ente di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e competente per lo sport che, in concreto, quella società intende praticare. L’affiliazione è l’atto con il quale la società sportiva acquista il complesso di diritti ed obblighi nascenti dalle norme amministrative, disciplinari, economiche e tecniche che possono riguardare la sua attività in ambito sportivo nazionale ed internazionale. A tale proposito, l’articolo 10, comma 4, della legge 23/03/1981, n. 91 stabilisce che le società sportive professionistiche, per poter essere iscritte nel Registro delle imprese, devono ottenere l’affiliazione da una o da più Federazioni sportive nazionali riconosciute dal CONI.
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LEGGE N. 398/1991: CRITERIO DI CASSA O DI FATTURAZIONE? a cura del Dott. Giuliano Sinibaldi, Consulente Regionale Fiscosport Marche – Pesaro
I soggetti che, avendone i requisiti, hanno esercitato l'opzione per il regime tributario agevolato previsto dalla Legge 16/12/1991 n. 398, si trovano spesso ad affrontare il problema dell'assoggettamento o meno a tassazione, sia ai fini IVA che ai fini Imposte Dirette degli eventuali proventi in relazione ai quali è stata emessa fattura (solitamente in prossimità del termine dell'esercizio sociale) ma che non sono stati incassati entro la fine dell'esercizio. Tale problematica assume connotati assolutamenete rilevanti qualora, a causa dei suddetti proventi, venga superato il "plafond" di 250.000,00 € previsto dalla legge per l'applicabilità del regime speciale. Un nostro lettore ci segnala una risposta della DRE Emilia Romagna che merita un approfondimento
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IL NUOVO REGOLAMENTO SULLA NAUTICA DA DIPORTO IN VIGORE DAL 21 DICEMBRE 2008 a cura del Dott. Mauro Turri, Collaboratore della Redazione Fiscosport – Milano
A circa tre anni e mezzo dall’emanazione del dlgs 18 luglio 2005, n. 171, il “Codice del diporto” ha finalmente visto la luce ed è entrato in vigore il nuovo “Regolamento sulla nautica da diporto”. Si tratta del regolamento d’attuazione contenuto nel D.M. 29 luglio 2008, n. 146 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 22 settembre 2008, n. 222). Le nuove regole sono entrate in vigore a partire dal 21 dicembre 2008. Fiscosport pubblica l’intero provvedimento contenente tra l’altro le nuove norme per le patenti nautiche, per la sicurezza durante la navigazione e per l'iscrizione delle unità da diporto. Particolare attenzione è riservata inoltre all’analisi dei riflessi dell’imposta sul valore aggiunto relativi alla locazione/noleggio dei natanti a fini commerciali e a fini sportivi.
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IL TRATTAMENTO IVA PER L’ACQUISTO DELLE UNITA DA DIPORTO DA PARTE DEI DIVING CENTER a cura del Dott. Marco D’Isanto, Collaboratore della Redazione Fiscosport – Napoli
L’evoluzione normativa sulle unità da diporto, preceduta dalla normativa comunitaria, e culminata con il Codice della Nautica aveva spinto l’Agenzia delle Entrate già nel 2002 con la risoluzione 94E a ritenere che “Un’interpretazione logico-sistematica delle norme in vigore porta, perciò, a concludere che l’esclusione delle unità da diporto dal regime di non imponibilità dell’Iva, di cui all’articolo 8-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, non riguardi le unità da diporto utilizzate per attività commerciali che si concretizzano nella stipula di contratti di noleggio” . L’Agenzia delle Entrate ha quindi ritenuto ammissibili nel 2002 l’applicazione dell’ dall’art. 8 bis comma 1 del D.P.R. 633/1972 anche alle unità da diporto adibite ad attività di noleggio. Al fine di fruire della non imponibilità IVA è però necessario che l’acquirente l’unità da diporto dimostri al venditore che la stessa è stata iscritta nei registri delle navi o delle imbarcazioni da diporto ovvero nel Registro Internazionale.
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QUESITO N. 428 del 21/03/2009 – utente fiscosport n.6977 – prov.di FIRENZE
Faccio parte di una associazione sportiva dilettantistica che ha in gestione alcune strutture comunali per le quali riceve un contributo sulle spese di gestione che puntualmente fatturiamo con iva. La vecchia convenzione è scaduta e nel nuovo accordo è previsto che l'associazione che gestisce gli impianti, debba riscuotere anche i corrispettivi dovuti dalle altre società che utilizzano gli spazi nelle strutture oggetto della convenzione. La mia domanda è la seguente: per questi corrispettivi l'associazione deve emettere fattura alle altre società che usufruiscono degli impianti? Ed inoltre.....i corrispettivi relativi sono da considerarsi di carattere commerciale (e quindi sono riconducibili al limite di max 250.000 euro) oppure sono istituzionali? Grazie per la vs. risposta. risposta a cura del Dott. Mauro Turri, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Milano
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QUESITO N. 427 del 18/03/2009 – utente fiscosport n.8856 – prov.di TRENTO
Siamo un' associazione sportiva dilettantistica in regime 398, abbiamo sia entrate commerciali ma soprattutto istituzionali. Per il kit societario acquistiamo merce dalla Spagna. Ci arriva regolare fattura e noi paghiamo. La mia domanda: dobbiamo pagare l' IVA in Italia o è già compresa nella nostra fattura, che comunque non esplicita l'IVA spagnola? Se i genitori contribuiscono al kit con una quota che copre solamente il puro costo e a volte è sotto, dobbiamo considerare queste entrate come commerciali o possiamo considerarle come istituzionali? Grazie risposta a cura del Dott. Marco D'Isanto, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Napoli
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QUESITO N. 426 del 16/03/2009 – utente fiscosport n.11099 – prov.di PADOVA
Buongiorno, sono un allenatore di calcio a 5, la mia squadra è affiliata ad una società di calcio a 11. Dalla prossima stagione vorremmo cheidere una scissione e quindi creare una società nostra, specifica del calcio a 5 in quanto le due reltà nonostante simili siano diverse. Potreste darmi voi tutte le informazioni fiscali /legali del caso? Ringraziandovi porgo distinti saluti risposta a cura dell'Avv. Biancamaria Stivanello, Collaboratrice della Redazione Fiscosport - Padova
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QUESITO N. 425 del 13/03/2009 – utente fiscosport n.2904 – prov.di MASSA CARRARA
La squadra ciclistica della quale faccio parte (associazione in regime L. 398/91), occupandomi della amministrazione, a partire dall'anno appena iniziato ha deciso di attivare una sezione triathlon particolarmente orientata ai giovani. Vorrei sapere se la ricevuta che rilasceremo ai ragazzi minori di 18 anni per l'iscrizione ed il tesseramento annuo alla nostra squadra consente ai genitori (fermo restando il pagamento effettuato tramite bonifico/assegno) di beneficiare in dichiarazione dei redditi della detrazione per spese per attività sportiva prevista dalla L. 296/06. Sempre nel corso dell'anno e per la stessa disciplina sportiva abbiamo intenzione di organizzare una gara promozionale ed un campus di alcune settimane. Tali iniziative vedranno la partecipazione, oltre che dei ragazzi iscritti alla nostra squadra, anche di ragazzi iscritti ad altre società. In tal caso, sempre per consentire ai genitori il beneficio della suddetta detrazione, quali adempimenti dobbiamo eseguire in sede di raccolta delle iscrizioni? La ricevuta da rilasciare sarà uguale indipendentemente dalla federazione di appartenenza dei singoli ragazzi? Grazie. risposta a cura del Dott. Gianfranco Fumarola, Collaboratore della Redazione Fiscosport - Martina Franca (TA)
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Siamo a porre una domanda come da oggetto in quanto, attraverso diverse fonti - mediche, istituzionali e Federazioni - ci giungono indicazioni opposte: chi sostiene che all'associazione vada consegnato il certificato medico in originale e chi sostiene che vada bene anche la copia. Qual è la normativa? Grazie mille