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QUESITO N. 211 del 20/02/2006 – utente fiscosport n.7197 – prov.di PADOVA (partecipante al Convegno CONI/Fiscosport del 11/2/2006)
Al convegno di Padova, per mancanza di tempo, non è stata data la risposta al quesito: a) una ditta regala all'associazione del materiale ( tute- borse...) e paga direttamente la ditta fornitrice. L'associazione che riceve questo materiale (oggetto di sponsorizzazione) come deve comportarsi ? b) vorrei un chiarimento: su quale ricevuta va applicata la marca da bollo di € 1,81 per importo superiorea € 77,47 ? (es. quota d'iscrizione all'associazione - quota per partecipazione ai corsi ) Ringrazio e cordialmente saluto. risposta a cura del Dott. Nicola Forte, Consulente Nazionale Fiscosport e relatore al Convegno CONI/Fiscosport dell'11/2/2006 a Padova.
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COMUNICAZIONE ANNUALE DATI IVA PER IL 2005
Entro il prossimo 28 febbraio deve essere trasmessa telematicamente, direttamente ovvero tramite un intermediario abilitato, la "Comunicazione Annuale Dati IVA" relativa all’esercizio solare 2005. L’adempimento riguarda le associazioni sportive dilettantistiche (se titolari di partita Iva), le società sportive dilettantistiche senza scopo di lucro e le cooperative sportive dilettantistiche, che non hanno optato per il regime fiscale di cui alla legge 16/12/1991 n. 398 . Detto regime, infatti, nel prevedere l’esonero della presentazione della Dichiarazione Annuale dell’Iva, di fatto esonera dalla presentazione della Comunicazione Annuale dei dati Iva. a cura della Dott.ssa Rosanna D'Amore, Consulente Regionale Fiscosport Emilia Romagna.
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QUESITO N. 209 del 16/02/2006 – utente fiscosport n.7194 – prov.di PADOVA (partecipante al Convegno CONI/Fiscosport del 11/2/2006)
1) E' regolare stabilire per gli atleti delle quote associative diverse, anche nulle, in relazione ad esempio alle diverse attività, età, condizioni particolari familiari, ecc. oppure la quota deve essere uguale per tutti e occorre stabilire integrazioni diverse (o eventuali esenzioni parziali o totali dell'integrazione) a seconda delle squadre, età, situazioni personali, ecc.? 2) E' possibile stabilire che parte o tutti dirigenti non paghino nessuna quota per il tesseramento in virtù del loro impegno profuso nell'associazione e delle spese sostenute per le quali non viene mai chiesto rimborso alla associazione? 3) nei casi 1 e 2, di cui sopra, sono sufficienti le delibere del Consiglio Direttivo o servono altre clausole nello Statuto? risposta a cura della Dott.ssa Valentina Di Renzo, Consulente Provinciale Fiscosport Venezia e relatrice del Convegno CONI/Fiscosport del 11/2/2006 a Padova.
articolo consultabile liberamente
LE SLIDES DEL CONVEGNO DI PADOVA
Dott.ssa Rosanna D'Amore: la disciplina organizzativa nello sport dilettantistico; le società cooperative. Dott. Nicola Forte: la disciplina delle imposte sui redditi e ai fini Iva - attività commerciale ed istituzionale.
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QUESITO N. 210 del 17/02/2006 – utente fiscosport n.7230 – prov.di PADOVA (partecipante al Convegno CONI/Fiscosport del 11/2/2006)
Il Comune di Padova eroga ai gestori degli impianti sportivi comunali (associazioni Sportive) un corrispettivo per la gestione dell'impianto sportivo. L'associazione Sportiva emette quindi la fattura per poter avere tale corrispettivo. Alcune Associazioni sono sprovviste di Partita IVA e quindi emettono una "Ricevuta" di pagamento del corrispettivo, (sottoscritta dal legale rappresentante, con il suo Codice Fiscale,su carta intestata dell'associazione sportiva, senza apporre marca da bollo) dichiarando che la prestazione svolta è di carattere del tutto occasionale in base all'art. 4 DPR 633 del 1972 e quindi senza obbligo di emissione di fattura. Si chiede se tali Associazioni Sportive sono obbligate ad aprire la Partita IVA per poter emettere regolare fattura, oppure se il Comune di Padova può continuare ad accettare queste ricevute e se sono da considerarsi fiscalmente valide. Risposta a cura della Dott.ssa Rosanna D'Amore, Consulente Regionale Fiscosport Emilia Romagna e relatrice al Convegno CONI/Fiscosport dell'11/2/2006 a Padova.
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Siamo a porre una domanda come da oggetto in quanto, attraverso diverse fonti - mediche, istituzionali e Federazioni - ci giungono indicazioni opposte: chi sostiene che all'associazione vada consegnato il certificato medico in originale e chi sostiene che vada bene anche la copia. Qual è la normativa? Grazie mille