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Newsletter > Newsletter Fiscosport n. 14/2016
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Prime osservazioni sulla riforma del Terzo Settore
La portata della legge delega di riforma del Terzo Settore italiano può essere paragonata a un nuovo D-day per l’ampiezza della delega conferita al Governo (forse un po’ troppa). In questo articolo le prime osservazioni di carattere generale.
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Le più importanti scadenze fiscali entro il 18 luglio 2016
Di seguito gli adempimenti più importanti con scadenza entro il 18 luglio 2016 (il 16 cade infatti di sabato). Altre scadenze sono disponibili sul sito dell'Agenzia delle Entrate: in particolare per le associazioni senza Partita IVA (categoria G) e per le associazioni con Partita IVA (categoria E).
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“Il Personal Trainer – Le nuove competenze”
In occasione della manifestazione "RiminiWellness" è stato presentato all'interno dei padiglioni della Fiera romagnola il testo “Il Personal Trainer – Le nuove competenze”, che porta la firma, tra gli altri, di Enzo Marra, componente dell’ufficio studi del Coni Campania, oltre che collaboratore della redazione di Fiscosport
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Attività commerciale e qualifica di ENC – Risposta al Quesito dell’Utente n. 19218
Un'associazione culturale si occupa di spettacoli teatrali di carattere religioso e ha come introiti i soli ricavi provenienti da tickets di coloro che pagano per assistere agli spettacoli stessi. Supposto che sono entrate commerciali, si chiede se sia possibile svolgere solo attività commerciale e non perdere la qualifica di ENC secondo il disposto dell’art.149 T.U.I.R., essendo così assimilata a una a.s.d. vera e propria.
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Finanziamenti da parte dei soci convertibili in versamenti a fondo perduto – Risposta al Quesito dell’Utente n. 18311
Si chiede se a un'associazione sportiva dilettantistica sia applicabile analogicamente l'art. 2467 del c.c. (in particolare il 2° comma), anche se non specificamente richiamato nello statuto; in altre parole, se alcuni soci hanno eseguito finanziamenti infruttiferi nel cui verbale si indica solo che verranno restituiti a difficoltà finanziarie dell'ente ripristinate, se sia possibile non restituirli e considerarli a fondo perduto richiamando il 2467, comma 2, in quanto presenti i presupposti di cui allo stesso.
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Fatture utilizzo impianti sportivi – Risposta al Quesito dell’Utente n. 7720
Una società sportiva è affiliata alla FIPSAS per la specialità del Nuoto Pinnato; l'oggetto sociale e l'attività istituzionale, sia della società che federale, riguarda l'organizzazione di corsi e attività agonistiche per il Nuoto Pinnato, quindi anche l'organizzazione di corsi di apprendimento del nuoto di base finalizzato alla specialità del Nuoto Pinnato. Vengono utilizzate piscine non di proprietà ma gestite da altri soggetti che rilasciano documentazione contabile per l'affitto degli spazi acquei. Questi gestori non sono affiliati alla FIPSAS, ma generalmente alla FIN o a qualche EPS che comunque ha come scopo istituzionale il nuoto. Data questa necessaria premessa si chiedono chiarimenti relativamente alle fatture che questi soggetti emettono e alla presenza o meno dell'IVA: se ben compreso, infatti, la norma in materia di IVA, riguarda l'esenzione tra soggetti della stessa Federazione in quanto con il medesimo scopo istituzionale; e d'altra parte anche la Federazione cui appartiene la a.s.d. che pone il quesito ha medesimo istituzionale, con l'unica differenza nel fatto che il nuoto tradizionale si pratica senza attrezzi, mentre il nuoto pinnato prevede un'attrezzatura. Si chiede dunque se la fattura di utilizzo degli spazi acquei sia esente IVA o se invece la distinzione di cui sopra sia rigida e riguardi esclusivamente soggetti della stessa FSN o EPS.
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Lettera d’incarico istruttore professionista in Partita Iva – Risposta al Quesito dell’Utente n. 11585
Si chiede quale sia la corretta procedura per inquadrare un istruttore che svolge la propria attività come libero professionista quindi con Partita Iva. Il problema principalmente è la forma della lettera d'incarico che l'associazione deve stipulare per collaborare con tale istruttore. Infatti tutti gli esempi trovati on line riguardano esclusivamente sportivi dilettanti, mentre il professionista che svolge l'attività d'istruttore è un laureato in scienze motorie che ha aperto Partita Iva (in quanto il suo reddito è formato esclusivamente da attività sportiva in diverse asd) nel regime dei minimi. Si chiede inoltre se al termine dell'anno trascorso si debba comunque predisporre la certificazione unica nel caso abbia un istruttore in P.I. e se vi sia qualche problema fiscale nel variare la collaborazione da attività con la classica "formula dei 7.500€" a partita iva. Grazie mille e complimenti per il sito veramente completo e gestito in maniera eccelsa.
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Detrazione IVA e convenienza tra tassazione ordinaria e “regime 398” – Risposta al Quesito dell’Utente n. 20337
Si chiede se nei primi due/tre anni dalla costituzione di una società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata possa essere conveniente la scelta di non aderire al regime agevolato ex legge 398/91. La domanda nasce dalla considerazione che la legge 398/91 non consente la detrazione dell'Iva acquisti, e tuttavia è facile che nei primissimi anni di attività una s.s.d.r.l. abbia pochi ricavi commerciali e tante spese (quindi molta Iva acquisti): di qui il dubbio se non convenga gestire inizialmente la s.r.l. secondo il regime di tassazione ordinaria, per poi passare al terzo o quarto anno in regime 398/91.
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Erogazione Contributi Pubblici – Risposta al Quesito dell’Utente n. 20903
Si chiedono alcuni chiarimenti relativamente ai rimborsi spesa da parte di Enti Pubblici, in particolare si desidera sapere come debbano essere considerate le somme versate dagli Enti Pubblici alle a.s.d. o organizzazioni non profit per l’applicazione ai fini IVA (e senza IVA); come debbano essere imputate (commerciale o non commerciale) le somme versate dagli enti pubblici agli enti non profit e per le quali non è stato emessa fattura; e infine in quali casi il contributo e/o rimborso spese elargito dall’Ente Pubblico alla a.s.d. sia considerato entrata commerciale e come debba essere contabilizzato.
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Sede legale dell’a.s.d. – Risposta al Quesito dell’Utente n. 21154
Al momento della costituzione della a.s.d. il presidente ha indicato quale sede legale l'indirizzo della propria abitazione, non di proprietà; il contratto di locazione dispone che l'immobile sia ad uso abitativo. Premesso che presso questa sede non viene svolta alcuna attività, si chiede se questo comportamento possa essere fonte di problemi e se, in alternativa, sia percorribile la strada del contratto di comodato.
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Siamo a porre una domanda come da oggetto in quanto, attraverso diverse fonti - mediche, istituzionali e Federazioni - ci giungono indicazioni opposte: chi sostiene che all'associazione vada consegnato il certificato medico in originale e chi sostiene che vada bene anche la copia. Qual è la normativa? Grazie mille