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Newsletter > Newsletter n. 3/2018 - SPECIALE RIFORME E COMPENSI SPORTIVI
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Le più importanti scadenze fiscali entro il 16 febbraio 2018
Di seguito gli adempimenti più importanti con scadenza entro il 16 febbraio 2018. Altre scadenze sono disponibili sul sito dell'Agenzia delle Entrate: in particolare per le associazioni senza Partita IVA (categoria G) e per le associazioni con Partita IVA (categoria E)
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Abbonamento scaduto? Ecco le istruzioni per rinnovarlo!
L'abbonamento a Fiscosport permette di ricevere puntualmente le Newsletter quindicinali di aggiornamento e approfondimento, i Flash con le novità d rilievo, di accedere alle sezioni riservate e di postare quesiti. L'abbonamento è scaduto?!? Nessun problema: basta seguire le istruzioni per il rinnovo! E per il 2018 il costo è rimasto invariato!
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Legge di bilancio 2018 ed equiparazione alle co.co.co. dei collaboratori sportivi – Risposta al Quesito dell’Utente n. 3961
Un'a.s.d. iscritta al Coni, in regime di L. 398, chiede un parere sull'obbligo o meno, di istituire il Libro Unico del lavoro con comunicazione preventiva Unilav, per i compensi erogati ad allenatori e accompagnatori delle squadre. Da un esame della legge di Bilancio 2018, i commi 358 e 359 configurano le prestazioni rese dal lavoratore sportivo a collaborazioni coordinate e continuative collocandole fra i redditi diversi (quindi senza versamento di contributi Inps e Inail). Ma il richiamo all'art. 2 del D.Lgs 81/15 porta a ritenere l'obbligo, nei confronti di tutti i soggetti a cui saranno corrisposti i c.d. compensi sportivi, ivi compresi gli atleti, di provvedere all'iscrizione nel libro unico del lavoro, alla comunicazione al Centro per l'impiego e al rilascio di un cedolino paga. L'associazione ha provveduto a compilare il mod. Unilav preventivo e a compilare il Lul solo per l'addetta a mansioni amministrative e di segreteria, pur assimilando il relativo compenso a "compenso sportivo" non tassabile, in quanto la Federazione di appartenenza ha ricompreso tale figura fra quelle indispensabili per il perseguimento degli scopi sportivi.
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La tutela sanitaria degli sportivi dilettanti: i recenti chiarimenti del Ministero della Salute
Con la recente nota esplicativa del 1° febbraio scorso il Ministero della salute, considerate le numerose richieste in tal senso, ha ritenuto opportuno chiarire alcuni aspetti della tutela sanitaria degli atleti dilettanti, relativi alle certificazioni sanitarie da un lato, e alla formazione degli addetti all’utilizzo del DAE dall’altro.
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Lo sport dilettantistico alle prese con le Riforme
Dalle delibere CONI alla Società Sportiva Dilettantistica Lucrativa, passando per la riforma del Registro e delle Collaborazioni sportive (e sullo sfondo, la riforma del Terzo Settore): il 2018 si presenta denso di novità. Fiscosport ha seguito queste riforme passo a passo, e adesso è giunto il momento di tirare alcune conclusioni.
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Compensi ad istruttori/allenatori – Risposta al Quesito del’Utente n. 11677
Si chiede se possano essere erogati compensi sportivi dilettanti da una a.s.d. ad allenatori/istruttori che non hanno frequentato nessun corso presso federazioni o Eps per il rilascio di un "titolo" abilitante all'insegnamento dei loro sport, tenuto conto che si tratta comunque di associati o tesserati (o associati e tesserati) della a.s.d. che eroga il compenso. Il caso concreto è rappresentato da una ex ballerina alla Scala, senza titolo abilitante all'insegnamento.
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Collaborazioni Sportive alla luce della Legge di bilancio – Risposta al Quesito dell’Utente n. 9440
In base alla nuova legge di stabilità se una a.s.d. o s.s.d. non lucrativa eroga un compenso sportivo diretto ex art. 67 lett. m) T.U.I.R. per una lezione di un istruttore deve provvedere all'iscrizione nel libro unico, comunicazione al centro per l'impiego e al rilascio del cedolino? Oppure è ancora possibile rilasciare una semplice ricevuta? E se invece l'attività dell'istruttore è continuativa, possiamo ritenere che rientri come co.co.co?
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Legge di Bilancio 2018: collaborazioni sportive e co.co.co. – Risposta al Quesito dell’Utente n. 20940
La Legge di bilancio 2018 ha introdotto alcune novità per quanto riguarda la disciplina dei compensi per l'attività sportiva. Infatti dal 1 gennaio 2018 le prestazioni sportive continuative saranno oggetto di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Questo tipo di contratto di collaborazione deve essere adottato anche dalle a.s.d. non riconosciute (cioè senza personalità giuridica)? Per quanto riguarda le tipologie di prestazioni: esiste un elenco di figure che possono ambire ai compensi sportivi? Sono legate alle discipline sportive riconosciute dal CONI?
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Inquadramento dei Collaboratori Sportivi – Risposta al Quesito dell’Utente n. 22090
Si chiede, in merito a un vs. approfondimento del 21 dicembre 2017 sulle società sportive dilettantistiche lucrative inerente al c.d. "pacchetto sport" della legge di stabilita 2018, se nel punto 3 dell'approfondimento, rubricato "L'inquadramento dei collaboratori sportivi", la novità di considerare stipulato sotto forma di "co.co.co." un qualunque contratto sportivo dilettantistico sia da intendersi già operativa per tutti gli incarichi sportivi dilettantistici con decorrenza 1 gennaio 2018, se tale disposizione sia da intendersi riferita alle sole società dilettantistiche lucrative ovvero anche alle semplici a.s.d. non lucrative, e si chiede soprattutto di sapere, allo stato attuale, come si pongano e che valenza abbiano alcune delibere varate in questi mesi da qualche Federazione Sportiva Nazionale o da qualche Ente di Promozione Sportiva circa la definizione di svolgimento di attività sportiva dilettantistica "nell'esercizio diretto", con la novità del conferimento solo al CONI della potestà nel deliberare quali prestazioni sportive considerare meritevoli di rispettare e rientrare nei dettami della circolare 1/2016 dell'ispettorato nazionale del lavoro quali prestazioni riconosciute.
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Ufficiale la proroga dello “spesometro light”…
... che slitta al 6/4/2018. La nuova data di scadenza della comunicazione dei dati delle fatture del secondo semestre 2018 è stata fissata dal provvedimento del Direttore dell'agenzia delle Entrate il 5 febbraio scorso.
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Siamo a porre una domanda come da oggetto in quanto, attraverso diverse fonti - mediche, istituzionali e Federazioni - ci giungono indicazioni opposte: chi sostiene che all'associazione vada consegnato il certificato medico in originale e chi sostiene che vada bene anche la copia. Qual è la normativa? Grazie mille