Il dubbio, più volte sollevato dal mondo sportivo (e non soltanto dai nostri lettori…) non aveva trovato risposta univoca con la comunicazione del Ministro dello Sport emanata nel dicembre scorso (nota ministeriale n. 2830 del 4.12.2023), che nel ribadire il divieto di cumulo tra volontariato e lavoro, appariva sibillina lì dove affermava che “la norma [l’art. 29 co.3, del d.lgs. 36/21] non fa eccezione per i membri dei consigli direttivi degli enti sportivi che quindi, se volontari, … , non possono instaurare rapporti di lavoro con l’ente di cui è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività sportiva”.
Nel suo commento alla nota, Carica sociale e lavoro sportivo: sono compatibili?, Biancamaria Stivanello aveva offerto un’interpretazione che andava oltre il tenore letterale del comunicato, affermando che quella del titolare della carica elettiva non è una prestazione di volontariato sportivo, essendo invece riconducibile a un rapporto di mandato gratuito.
La comunicazione del Presidente del CONI offre ora una sorta di interpretazione autentica della nota ministeriale di dicembre, confermando che “i membri del consiglio direttivo, poi svolgendo gratuitamente il mandato loro conferito dall’assemblea dei soci, non rientrano nella categoria dei volontari e, pertanto, non si ravvisano in tali casi le incompatibilità di cui all’articolo 29, comma 3, del d.lgs. 28 febbraio 2021, n. 36“.