A partire dal nuovo anno tutte le partite IVA, anche quelle in forfait (ad es.: quelle in opzione ex-lege 398/91 oppure i contribuenti forfettari con partita IVA individuale fino a 85mila euro) dovranno emettere necessariamente le fatture in formato elettronico, mandando definitivamente in archivio il sistema cartaceo. L’obbligo vale anche per quelle piccole realtà con un fatturato inferiore a 25mila euro, che fino al 31/12/2023 erano ancora ammesse all’utilizzo del “vecchio” sistema. Si tratta soprattutto di quelle piccole associazioni che godono dell’opzione di cui all’art. 1, legge 16/12/1991 n. 398, e che tuttavia per le pubblicità e per le sponsorizzazioni hanno l’obbligo di emissione della fattura, che dal 1/1/2024 dovrà, appunto, essere elettronica.
Ricordiamo che l’obbligo della fatturazione elettronica per le partite IVA ordinarie o semplificate è entrato in vigore il 1° gennaio 2019; dal 1° luglio 2022 è stato esteso anche ai soggetti che conseguono ricavi ovvero percepiscono compensi annui superiori a 25.000 euro; dal 1° gennaio 2024 vale anche per i soggetti in regime forfettario o comunque che hanno un fatturato inferiore a 25mila euro annui. Rimangono esclusi i professionisti in ambito sanitario, purché le relative fatture siano correttamente registrate nel Sistema Tessera Sanitaria.
Alla data odierna non vi sono deroghe e non sono previste proroghe (ma mai dire mai) al periodo transitorio nella manovra 2024 (ultimo appello per i più “fiduciosi” può essere il milleproroghe di fine anno).
Per l’emissione della fattura in formato elettronico ci si può avvalere del servizio offerto dall’Agenzia delle Entrate, in forma gratuita, attraverso il sito, ovvero utilizzando i sistemi proposti da provider privati, che permettono di elaborare ed emettere le fatture elettroniche (anche alcune app permettono di gestire il nuovo obbligo).
La fattura in formato XML va emessa entro 12 giorni dall’operazione, per cui i ritardatari (o i mal informati) hanno ancora qualche giorno dopo l’Epifania per poter emettere le prime fatture dell’anno, in piena autonomia (con il servizio gratuito “Fatture e Corrispettivi” o con apposito software/app) oppure avvalendosi di un intermediario (di norma un commercialista) che per loro conto emetta la fattura elettronica allo SDI (Sistema Di Interscambio), il sistema informatico gestito dall’Agenzia delle Entrate in grado di ricevere le fatture elettroniche, effettuare i calcoli sui dati inseriti e inoltrare direttamente le fatture ai destinatari finali (tramite Codice destinatario o PEC).