Chi era Guido Martinelli, il suo valore professionale e scientifico, la sua instancabile generosità, il vuoto che lascia nel mondo che gravita intorno allo sport, in questi giorni sono stati ampiamente testimoniati da tutti coloro che lo hanno conosciuto, che hanno collaborato con lui, che gli hanno voluto bene.
Cosa possiamo aggiungere? Che per alcuni di noi è stato un maestro, divenuto poi un compagno di viaggio, per altri un collega autorevole e stimato, per altri un fortunato incontro nella professione, e di certo per tutti noi una presenza preziosa, un riferimento imprescindibile nel nostro percorso lavorativo.
Era presente… a volte anche a sua insaputa, anche suo malgrado! Nei convegni, sui social, e anche nelle chat a cui non era iscritto, come la nostra di Fiscosport: “E Guido cosa ne dice?”, “Avete letto l’articolo di Guido?”, “L’interpretazione di Guido è suggestiva ma…”, “Un’altra crociata di Guido, di quelle che piacciono a lui…” E ancora: “Stavolta anche Guido se ne dovrà fare una ragione…”, “Ma cosa si è inventato Guido ieri: sempre il solito a spaccare il capello in quattro…”, “Cos’è andato a cercare Guido, le pensa solo lui, però stavolta mi sa che abbia proprio ragione”, …
Perché questo era Guido per noi, un collega sempre attento, appassionato, un riferimento col quale era sempre bello confrontarsi, scontrarsi anche, perché è così che si cresce.
Una professionalità diversa, un approccio diverso: lui avvocato, molti di noi commercialisti; lui più giurista, amante del pensiero logico-speculativo, noi più legati, per necessità professionale, alla pratica, ai problemi di tutti i giorni dei nostri clienti/lettori.
Ci accomunavano le competenze, un’altissima stima reciproca, e soprattutto una voglia continua di confronto, di collaborazione, la ricerca comune di soluzioni, proposte, interpretazioni, senza gelosie, senza sterile competizione.
Da ultimo, il percorso dei vari correttivi a una riforma finalmente divenuta legge ma inapplicabile nella sua versione originaria: mesi di lavoro sempre in condivisione con tutti, dal “cosa ne pensate” al “questa non ve la immaginate nemmeno”, dal “finalmente sono riuscito a …”, al “questa non la vogliono proprio capire”, a fare da snodo fondamentale fra le regole e le esigenze dalla politica e le possibilità e le necessità di questo mondo dello sport che conosceva profondamente e profondamente amava, come tutti noi.
Sempre con il suo stile: la serenità di chi le cose le sa, la voglia di fare la propria parte, l’assoluto disinteresse per le luci dei riflettori, l’amore per la sua professione e per tutti quelli a cui il suo lavoro poteva essere utile.
La sua rivista, la nostra rivista: mai in competizione ma sempre nel confronto, mai una polemica, sempre un grande rispetto reciproco. Ogni tanto un articolo suo pubblicato su Fiscosport, un articolo di uno di noi pubblicato su Associazioni e sport: dov’è il problema? siamo tutti a remare sulla stessa barca, quella di chi ci legge, ci ascolta, chi chiede risposte per fare il suo lavoro, per coltivare la sua passione.
Tanti progetti assieme, dal Centro studi fiscalità e diritto dello sport a Professionisti per il terzo settore e lo sport, nati dall’entusiasmo e dalla voglia di confrontarci sempre più da vicino: sono decollati? non ha importanza, l’importante è che ogni volta che nasceva una proposta da o con Guido, prima si diceva sì, poi si cercava di riuscire a incastrarla nei mille impegni di ognuno di noi e a volte non ci si riusciva. Ma alla proposta successiva si diceva di nuovo sì, è quello l’importante.
E adesso a tutti noi mancherà, sta già mancando, quell’amico generoso, quella disponibilità sempre a dare una mano, quel riferimento, quella visione da un altro punto di vista. Ancora a lungo, ne siamo certi, scriveremo nelle chat “Cosa ne avrebbe detto Guido?”, “su questa Guido non sarebbe proprio d’accordo”, “questa a Guido sarebbe piaciuta”…
Sarà ancora con noi, ma da oggi ci sentiamo comunque un po’ più soli.
Barbara Agostinis, Stefano Andreani, Pietro Canta, Gianpaolo Concari, Luca Corvi, Maria Cristina Dalbosco, Franca Fabietti, Maurizio Falcioni, Donato Foresta, Fabio Romei, Roberto Selci, Patrizia Sideri, Giuliano Sinibaldi, Biancamaria Stivanello
Guido Martinelli, Sensei – di Fabio Romei
Siamo abituati a scrivere, è parte del nostro lavoro.
Oggi però sono davanti al foglio bianco e la penna non scorre fluida come sempre.
La notizia della scomparsa di Guido è di quelle che stordiscono e ti lasciano inizialmente senza parole.
Poi le parole escono fuori e sono per ricordare una persona fuori dal comune e per ricordare alcuni momenti passati insieme.
Tutti i messaggi di cordoglio, a partire da quello del Ministro Abodi, sottolineano la grande professionalità dell’avv. Martinelli e non avremmo altro da aggiungere rispetto al pensiero comune di tutti quelli che lo stanno rimpiangendo.
Qui vogliamo ricordare Guido sotto il profilo umano.
Quando l’abbiamo conosciuto non c’era Facebook, gli altri social, webinar, videochiamate o altri strumenti “moderni”.
C’era Via Marzabotto 15, la sede dello Studio Martinelli Rogolino a Bologna, dove inizialmente si entrava con un po’ di soggezione e si usciva piacevolmente sorpresi nell’aver conosciuto una persona disponibile a dare i consigli giusti a noi, che eravamo alle prime armi.
Tante le sue qualità riconosciute da tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerlo. Una su tutte la generosità, dote non scontata, in chi ne sa più degli altri, dote di coloro che vengono chiamati con il giusto termine: Maestro.
Maestro in giapponese si traduce “Sensei”, che significa “colui che si è incamminato prima” o “colui che è nato prima”.
Il Maestro è colui che ha intrapreso la via da tempo e che decide di mettersi al servizio degli altri trasmettendo, appunto, la propria esperienza.
Il Maestro è a sua volta un allievo che non smette mai di studiare e di ricercare il miglioramento personale.
Il Maestro rappresenta un modello da seguire e un esempio, sia professionale che morale, per tutti i suoi allievi.
Il Maestro non mette al servizio di chi vuole apprendere solamente la propria esperienza e la propria conoscenza ma anche e soprattutto la propria passione.
Guido era un Maestro che ha messo a disposizione di tutti la sua esperienza e la sua passione senza scendere mai a compromessi. Questi valori devono essere di ispirazione per tutti
Grazie Guido