L’articolo di Giuliano Sinibaldi fornisce una panoramica dei provvedimenti di maggiore interesse per i sodalizi sportivi, suddivisi in quelli specifici di settore (disposizioni per il Terzo Settore e le assemblee, sospensione dei versamenti, indennità ai collaboratori sportivi) e quelli di carattere generale che interessano maggiormente il settore sportivo (cassa integrazione, sostegno attraverso il sistema bancario).
Fabio Romei ha approfondito le norme relative al bonus per gli istruttori sportivi titolari di partita IVA.
Gianpaolo Concari ha approfondito le disposizioni relative al Terzo Settore; Bianca Stivanello il problema delle assemblee, alla luce dei provvedimenti per la diffusione del contagio.
Patrizia Sideri ha affrontato il problema della gestione dei rapporti coi collaboratori, in strutture che per legge non possono operare, e Donato Foresta ha predisposto una bozza di accordo che potrebbe essere stipulato appunto con tali soggetti.
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Oltre a quanto trattato o comunque accennato in tali contributi, il decreto contiene molto altro che può interessare i sodalizi sportivi e i loro collaboratori e che non possiamo ovviamente illustrare; ci limitiamo a segnalare telegraficamente:
– per i sodalizi, la sospensione fino al 31/5 degli adempienti tributari, delle attività di controllo e del pagamento delle cartelle tributarie e altri debiti erariali; è poi stabilita la proroga di due anni dei termini per gli accertamenti in scadenza il 31/12/2020
– per i dipendenti, un premio di 100 euro per il mese di marzo; se con figli, la possibilità di congedo ovvero di bonus baby-sitter (parte di tale agevolazione vale anche per i lavoratori autonomi)
– per tutti i lavoratori, la possibilità di sospendere il pagamento delle rate di mutuo prima casa.
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Infine, ci permettiamo una segnalazione che è anche un invito.
Tutti i provvedimenti a contenuto finanziario, dall’erogazione di indennità e bonus, alla proroga dei termini per i versamenti, sono un costo per la collettività, e concederli a tutti, anche all’interno delle categorie individuate come pià bisognose di aiuto, semplicemente non è possibile. Non ci sono i soldi.
Di conseguenza per le indennità e i bonus sono previsti tetti di stanziamento (un chiaro esempio numerico nell’articolo di Giuliano Sinibaldi: degli sportivi, solo uno su cinque degli aventi diritto potrà essere soddisfatto) e per le proroghe sono fissati rinvii con ogni probabilità insufficienti (è ben difficile che chi non può pagare ora, possa farlo al 31 maggio).
E allora, siccome siamo tutti fieri dell’ondata di solidarietà che sta attraversando il Paese, volentieri facciamo nostra la raccomandazione fatta per primo dal Ministro dell’Economia: continuiamo a fare ciscuno la nostra parte, e chi può rinunciarvi, anche se per legge gli spetta, non chieda un aiuto di cui altri possono avere più bisogno.