Il nuovo testo legislativo, approvato dalla Giunta Regionale, passa adesso alla discussione delle parti sociali e del consiglio regionale per eventuali modifiche. Difatti diverse sono le osservazioni già poste da alcuni dirigenti federali e sportivi, in special modo relativamente alla qualificazione degli istruttori, che il disegno di legge classifica come istruttori responsabili e istruttori specifici: i primi sono quelli in possesso di diploma rilasciato dall’Istituto superiore di educazione fisica (ISEF) o di laurea in scienze motorie prevista dall’art. 2 del d. lgsl. n.178 del 1998, e i secondi quelli in possesso di apposita e corrispondente abilitazione di primo e secondo grado, rilasciata da una Federazione sportiva o un Ente di promozione sportiva riconosciuta dal Coni o, in alternativa, di diplomi rilasciati dalla scuola regionale dello sport. Entrambe le due tipologie di istruttori – secondo la proposta di legge regionale – debbono aver frequentato e superato anche un corso di formazione di primo soccorso sportivo. L’obiettivo è quello di una maggiore tutela sanitaria ma anche di un allineamento del riconoscimento dei titoli, superando la dicotomia tra diritto sportivo e ordinamento generale.
La nuova legge regionale arriverà in Campania dopo ben trentatre anni, sostituendo la vecchia legge regionale n. 42 del 1979, e si inserisce nel dettame costituzionale previsto dall’art 117, che ha introdotto la legislazione concorrente delle regioni.
Interessante è la previsione del piano triennale regionale per lo sport che viene elaborato dalla regione dopo aver sentito il consiglio delle autonomie locali e il neo-organismo previsto dalla legge regionale che è il comitato tecnico regionale per lo sport. Annualmente, invece, le province elaboreranno il piano annuale per lo sviluppo delle attività sportive di concerto con l’associazione nazionale Comuni e sentiranno il comitato provinciale del Coni.
Risulta invece poco funzionale e pecca di un eccesso di burocratizzazione – secondo i dirigenti sportivi – l’albo regionale delle associazioni sportive, articolato in due sezioni, una per le associazioni riconosciute dal Coni e l’altra riservata ad associazioni che svolgono attività motorie sportive non riconosciute dal Coni così come il riconoscimento solo di alcune discipline sportive a cui va il titolo di sport di tradizione campana (scherma, bocce, vela, boxe, calcio ecc).
Grande attenzione la legge regionale riserva infine alla tutela sanitaria. Le certificazioni di idoneità sportiva non agonistica dovranno essere rilasciate solo dal medico di medicina generale o dal pediatra, mentre la certificazione agonistica solo dalle Asl o da ambulatori di medicina dello sport accreditati o ancora da specialisti della medicina dello sport inserti in un apposito albo regionale. Le certificazioni saranno rilasciate su una carta elettronica (card) che conterrà i dati del fascicolo sanitario rinvenibile anche in una banca dati, dove verranno riportate tutte le informazioni sanitarie in modo cronologico e gli esami diagnostici. La stessa card dovrà essere esibita sia per la partecipazione alle attività sportive (gare, maratone, ecc.) che presso i centri sportivi, i quali saranno tenuti ad ammettere solo atleti provvisti di certificazione d’idoneità, controllando e assumendosi le dovute responsabilità circa la validità temporale della card.
* Enzo Marra, Componente dell’ufficio studi del Coni Napoli