Ricordiamo che i dati inseriti nel questionario devono fare riferimento alla situazione al 31/12/2011, salvo per i quesiti in cui sia espressamente previsto “alla data di compilazione del questionario”, ovvero ottobre/dicembre 2012.
3. Risorse Umane
La sezione “RISORSE UMANE” si compone di quesiti necessari alla verifica dei soggetti che operano all’interno dell’ente, alla data del 31/12/2011.
I quesiti riguardano la posizione dei volontari e di coloro che lavorano all’interno dell’Ente, con indicazione del sesso, delle ore prestate, della categoria professionale di appartenenza.
Si evidenziano le risposte dei seguenti quesiti:
-13 (se l’ente abbia volontari),
-17 (se l’ente abbia lavoratori retribuiti)
-17.3 (se vi siano lavoratori con contratto di collaborazione)
-19 (punto 1, dirigenti; punto 9, atleti ed istruttori)
13. L’istituzione non profit aveva volontari in organico al 31/12/2011?
1. Sì
2. No (vai al quesito 15)
Il volontario è colui che presta la propria opera, anche saltuaria, senza ricevere alcun corrispettivo, presso l’istituzione non profit.
I soci/associati che prestano la propria attività in forma volontaria, libera e gratuita, devono essere inclusi tra i volontari.
I componenti il consiglio direttivo che svolgono la propria opera a favore dell’ente in modo gratuito e volontario devono essere inclusi tra i volontari.
Tra i volontari:
– non devono essere inclusi i donatori di sangue, organi, midollo e tessuto, a meno che non svolgano anche attività volontaria presso l’istituzione non profit;
– non devono essere inclusi i giovani del servizio civile volontario, che vanno indicati, qualora presenti, nel quesito 15.
13.1 Indicare il numero di volontari in organico al 31/12/2011 (Maschi Femmine Totale):
1.Volontari
di cui
1.1. soci/associati con diritto di voto (Maschi Femmine Totale)
E’ importante che la risposta 13.1.1 sia coerente con quanto indicato nella sezione 4, in particolare le risposte ai quesiti 7 e 7.1.
13.2 Indicare la distribuzione percentuale dei volontari in organico al 31/12/2011, per classe d’età, titolo di studio e condizione professionale (si faccia riferimento ai totali dei volontari indicati al punto 1 del quesito 13.1, suddivisi per genere, Maschi % e Femmine %):
Classe di età
1. Fino a 18 anni
2. Da 19 a 29 anni
3. Da 30 a 54 anni
4. Da 55 a 64 anni
5. Oltre i 64 anni
6. Totale volontari 100%
Titolo di studio
1. Laurea (vecchio e nuovo ordinamento), diploma universitario o diploma accademico (vale a dire Diploma accademico di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica A.F.A.M.).
2. Diploma di scuola secondaria o di accademia (vi rientrano i diploma di Conservatorio (vecchio ordinamento), diploma di Accademia di Belle Arti, Danza, Arte Drammatica, ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche), ecc.)
3. Non superiore alla licenza di scuola media
4. Totale volontari 100%
Condizione professionale
1. Occupati
2. Ritirati dal lavoro (pensionati)
3. Altra condizione
14. L’istituzione non profit aveva cittadini stranieri come volontari in organico al 31/12/2011? (Tali sono coloro che hanno una cittadinanza diversa da quella italiana)
1.Sì
2.No (vai al quesito 15)
14.1 Indicare il numero di cittadini stranieri volontari in organico al 31/12/2011 (Maschi Femmine Totale):
1. Cittadini stranieri volontari
15. L’istituzione non profit aveva giovani del servizio civile volontario (Legge 64/2001) in organico al 31/12/2011?
1.Sì
2. No (vai al quesito 16)
15.1 Indicare il numero dei giovani del servizio civile volontario in organico al 31/12/2011 (Maschi Femmine Totale):
1. Giovani del servizio civile volontario
16. Nel corso del mese di Giugno 2012 l’istituzione non profit si è avvalsa di volontari per lo svolgimento delle proprie attività?
1.Sì
2.No (vai al quesito 17)
16.1 Indicare il numero di volontari in organico nel mese di Giugno 2012 (Maschi Femmine Totale):
1. Volontari
16.2 Indicare la distribuzione percentuale dei volontari (indicati al quesito 16.1) suddividendoli in base alle ore prestate nel mese di Giugno 2012 (% Maschi; % Femmine):
Classe di ore prestate
1. Fino a 5 ore
2. Da 6 a 10 ore
3. Da 11 a 15 ore
4. Da 16 a 24 ore
5. Da 25 a 48 ore
6. Più di 48 ore
7. Totale volontari 100 %
4. Totale volontari 100%
17. L’istituzione non profit aveva lavoratori retribuiti in organico al 31/12/2011?
1.Sì
2.No (vai al quesito 18)
17.1 Indicare il numero di lavoratori retribuiti, in organico al 31/12/2011, suddividendoli per tipo di contratto (Maschi Femmine Totale):
1. Dipendenti con contratto permanente
1.1 a tempo pieno
1.2 part-time
2. Dipendenti con contratto a termine
– devono essere inclusi coloro che hanno un contratto di inserimento o di apprendistato;
– non devono essere inclusi i lavoratori temporanei (ex interinali), che vanno indicati, qualora presenti, al punto 1 del quesito 18.1 2.1 a tempo pieno
2.2 part-time
3. Lavoratori con contratto di collaborazione
In tale categoria:
– devono essere inclusi i collaboratori a progetto (Co.Co.Pro), i prestatori d’opera occasionale e i collaboratori coordinati e continuativi (Co.Co.Co);
– non devono essere inclusi coloro che operano in regime di partita IVA
4. Totale
Si ritiene che sia i collaboratori sportivi, che i collaboratori amministrativo-gestionali vadano inseriti nel punto 3 – per esclusione – in quanto non è previsto un apposito campo loro dedicato, e non potendoli inserire né tra i volontari, né tra i dipendenti.
18. L’istituzione non profit aveva altre risorse umane in organico (lavoratori temporanei, lavoratori distaccati e/o comandati, religiosi) al 31/12/2011?
1.Sì
2.No (vai al quesito 19 se hai risposto sì al quesito 17, altrimenti vai al quesito 20)
18.1 Indicare il numero di risorse umane, in organico al 31/12/2011, suddividendole per tipologia (Maschi Femmine Totale):
1. Lavoratori temporanei (ex interinali)
2. Lavoratori distaccati e/o comandati (In tale categoria devono essere inclusi anche coloro che, per il quinquennio antecedente il pensionamento, hanno chiesto l’esonero dal servizio (ai sensi della Legge 133/2008) e svolgono in modo continuativo attività di volontariato presso l’istituzione non profit)
3. Religiosi (In tale categoria devono essere inclusi i religiosi che prestano la propria attività nell’istituzione non profit e che non sono iscritti nel libro unico del lavoro – ex libro paga)
4. Totale
19. Suddividere il numero di lavoratori retribuiti in organico al 31/12/2011 (indicato al quesito 17.1), tra le relative categorie professionali: (per ciascuna categoria, indicare: maschi, femmine, totale)
La categoria professionale deve intendersi relativa alle attività lavorative concretamente svolte dal lavoratore nell’ambito dell’istituzione non profit.
Gli amministratori e dirigenti (ove retribuiti) vanno indicati al punto 1.
Gli atleti, istruttori, allenatori, vanno inseriti nel punto 9.
E’ necessario che il totale dei soggetti indicati nel totale (punto 19) corrisponda a quanto indicato al quesito 17.1 (totale dei lavoratori retribuiti).
Professionali Maschi Femmine Totale
Dirigenti e imprenditori
1 Esempio: amministratori, dirigenti e/o responsabili di istituzioni sanitarie, scolastiche e di ricerca, di organizzazioni di interesse nazionale e sovranazionale come partiti politici e organizzazioni sindacali, organizzazioni umanitarie, sportive, culturali e simili.
Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione
2 Specialisti in scienze matematiche, fisiche, naturali e ingegneristiche
Esempio: fisici; chimici; matematici; statistici; ingegneri; architetti; analisti e progettisti di software, di applicazioni web e basi di dati; geologi.
3 Specialisti nella salute e nelle scienze della vita
Esempio: medici; biologi; botanici; zoologi; agronomi e forestali; veterinari; farmacisti.
4 Specialisti della formazione e della ricerca
Professori di scuola pre-primaria, primaria, secondaria e postsecondaria; docenti universitari; formatori; insegnanti per soggetti diversamente abili.
5 Specialisti nel campo delle scienze sociali
Esempio: psicologi clinici e psicoterapeuti, psicologi dello sviluppo e dell’educazione; sociologi; economisti; antropologi; geografi; archeologi; esperti d’arte.
6 Altre professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione
Esempio: progettisti; giornalisti; esperti legali; bibliotecari; conservatori di musei, artisti; disegnatori; restauratori di beni culturali.
Professioni tecniche
7 Professioni tecniche nel campo della salute
Esempio: professioni sanitarie infermieristiche e/o ostetriche; fisioterapisti; logopedisti; educatori professionali; terapisti; assistenti sanitari; tecnici sanitari, di riabilitazione; dietisti; tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.
8 Professioni tecniche nelle scienze della vita
Esempio: tecnici agronomi; tecnici forestali; zootecnici; tecnici di laboratorio biochimico e/o veterinario; tecnici dei prodotti alimentari.
9 Insegnanti nella formazione professionale, istruttori, allenatori Esempio: atleti, istruttori sportivi e/o di tecniche artistiche.
10 Professioni tecniche nei servizi sociali
Esempio: assistenti sociali; tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale; mediatori interculturali; tecnici dei servizi per l’impiego; responsabili della sicurezza e vigilanza.
11 Professioni tecniche nei servizi culturali
Esempio: tecnici dei musei e/o delle biblioteche; tecnici del restauro; grafici; allestitori di scene.
12 Altre professioni tecniche
Esempio: tecnici web; gestori di basi di dati, di reti e di sistemi telematici; tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili; tesorieri; contabili; segretari; tecnici delle pubbliche relazioni; responsabili di magazzini; tecnici di marketing turistico, animatori turistici; guide turistiche; organizzatori di fiere, esposizioni, eventi culturali e/o sportivi, convegni e ricevimenti.
13 Professioni esecutive nel lavoro d’ufficio
Impiegati addetti a: funzioni di segreteria, macchine da ufficio, movimenti di denaro, assistenza clienti, controllo, conservazione e recapito della documentazione, gestione del personale, accoglienza.
Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi
14 Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali
Esempio: operatori socio-sanitari; animatori sociali.
15 Professioni qualificate nei servizi culturali, di sicurezza, di pulizia e alla persona
Esempio: addetti alla sorveglianza di bambini; operatori di ludoteca; assistenti socio-assistenziali; assistenti domiciliari e simili; esercenti di cinema e teatri, di circoli ricreativi, di attività ricreative e/o sportive, di locali notturni; addestratori e custodi di animali; addetti alla sicurezza.
16 Professioni qualificate nelle attività commerciali, ricettive e della ristorazione
Esempio: esercenti delle vendite; addetti alle vendite; esercenti nelle attività ricettive; esercenti e addetti nelle attività di ristorazione; cuochi; assistenti di viaggio (accompagnatori turistici e hostess).
17 Professioni non qualificate
Esempio: collaboratori scolastici; portantini; addetti alle pulizie; inservienti; operatori ecologici; uscieri; addetti alle consegne, all’imballaggio e al magazzino; personale non qualificato nei servizi culturali, ricreativi, di ristorazione; personale non qualificato addetto alla cura del verde o alla cura di animali.
18 Artigiani, operai specializzati, agricoltori e conducenti di veicoli
Esempio: artigiani del legno, cuoio o tessuto; elettricisti; idraulici; conducenti di autoveicoli per il trasporto sanitario e di soccorso, conducenti di mezzi di trasporto sociale e scolastico.
19 Totale dei lavoratori retribuiti
Il totale indicato deve corrispondere al totale dei lavoratori retribuiti indicato al punto 4 del quesito 17.1.
NOTA BENE: la categoria professionale è relativa alle attività lavorative concretamente svolte dal lavoratore nell’ambito dell’istituzione non profit.
* Patrizia Sideri, Dottore Commercialista e Revisore Contabile in Siena ——— Si riportano di seguito le domande e risposte dell’Istat alle domande più comuni relative alla rilevazione sulle istituzioni non profit del Censimento dell’industria e dei servizi 2011 – In questa sede si richiamano solo quelle inerenti alla Sezione 3 – RISORSE UMANE, oggetto della presente disamina. Le FAQ realtive a: Aspetti generali – Compilazione e restituzione – Prima pagina – Sezione 1 e Sezione 2, sono state pubblicate qui, mentre le FAQ relative alle Sezioni da 4 a 6 troveranno spazio nella Newsletter dedicata ai corrispondenti argomenti.
Domande e risposte istituzioni non profit (fonte: Istat)
• ASPETTI GENERALI
• COMPILAZIONE E RESTITUZIONE DEL QUESTIONARIO
• LA PRIMA PAGINA DEL QUESTIONARIO
• SEZIONE 1: DATI ANAGRAFICI E STATO DI ATTIVITÀ
• SEZIONE 2: STRUTTURA ORGANIZZATIVA
• SEZIONE 3: RISORSE UMANE
• SEZIONE 4: RISORSE ECONOMICHE
• SEZIONE 5: ATTIVITÀ
• SEZIONE 6: STRUTTURA TERRITORIALE: UNITÀ LOCALI
SEZIONE 3: RISORSE UMANE
Che cosa s’intende per “Volontari in organico”?
I volontari in organico rappresentano le risorse umane volontarie inserite nella struttura dell’istituzione non profit e sulle quali questa può contare per l’espletamento delle proprie attività.
I religiosi (sacerdoti e/o individui appartenenti ad un ordine religioso) che prestano volontariamente la propria opera nell’ambito dell’istituzione non profit vanno inseriti tra i volontari (Quesito 13.1)?
No. I religiosi non iscritti nel libro unico del lavoro (ex libro paga) vanno inseriti nella modalità 3 del quesito 18.1. I religiosi iscritti nel libro unico del lavoro (ex libro paga) sono invece considerati lavoratori retribuiti e vanno pertanto indicati nelle modalità 1 e/o 2 del quesito 17.1.
Coloro che svolgono attività di volontariato presso l’istituzione non profit e che, per il quinquiennio antecedente il pensionamento, hanno ottenuto l’esonero dal servizio (Legge 133/2008) devono essere inseriti tra i Volontari (Quesito 13.1)?
No. Le risorse umane operanti presso l’istituzione non profit corrispondenti a tale tipologia devono essere inserite nella modalità 2 “Lavoratori distaccati e/o comandati” del quesito 18.1.
Chi è il collaboratore a progetto (Co.Co.Pro.)?
Un collaboratore a progetto (Co.Co.Pro.) è un lavoratore che presta la propria attività in base ad un contratto individuale di collaborazione non subordinata, riconducibile a uno o più specifici progetti/programmi di lavoro o fasi di esso. Tali progetti/programmi di lavoro sono determinati dal committente e gestiti autonomamente dal collaboratore in funzione del risultato, nel rispetto del coordinamento con l’organizzazione del committente e indipendentemente dal tempo impiegato per l’esecuzione dell’attività lavorativa. [D.lgs. 276/2003, artt. 61-69]
Chi è il collaboratore coordinato e continuativo (Co.Co.Co.)?
Un collaboratore coordinato e continuativo (Co.Co.Co.) è un lavoratore che presta la propria attività presso un’impresa o istituzione non profit con un contratto che non prevede vincolo di subordinazione e che fornisce una prestazione dal contenuto intrinsecamente professionale o artistico, svolta in modo unitario e continuativo per un tempo predeterminato, ricevendo un compenso a carattere periodico e prestabilito.
Che cos’è un contratto di apprendistato?
E’ un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani, ai sensi del Testo Unico sull’Apprendistato. [D.lgs. 167/2011]. Il contratto di apprendistato è definito secondo le seguenti tipologie: apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale; apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere; apprendistato di alta formazione e ricerca.
Che cos’è un contratto di collaborazione?
E’ un contratto di lavoro, detto anche contratto parasubordinato, che non instaura un rapporto di lavoro dipendente, bensì una forma di prestazione professionale con modalità, durata e compenso stabiliti dal contratto stesso che viene stipulato tra le parti. Questa tipologia comprende la collaborazione coordinata e continuata, la collaborazione a progetto e la prestazione occasionale. Tale prestazione non è vincolata all’iscrizione in specifici albi professionali né alla titolarità di una partita Iva.
Che cos’è un contratto di inserimento?
E’ un contratto che, attraverso un progetto individuale di adattamento delle competenze professionali del lavoratore ad uno specifico contesto lavorativo, mira all’inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro di particolari categorie di lavoratori. Disciplinato dal D.lgs. 276/2003, artt. 54-59, sostituisce il contratto di formazione e lavoro nel settore privato.
Chi è il lavoratore distaccato/comandato?
E’ un lavoratore posto a disposizione di un‘altra unità giuridico-economica per l’esecuzione di una determinata attività lavorativa. L’istituto del distacco è regolamentato dal D.lgs. 297/2003, art. 30 e dal D.lgs. 165/2001, artt. 23-bis e 32. L’istituto del comando viene disciplinato dal Testo Unico sugli impiegati civili dello Stato. [D.P.R. 3/1957, art. 56]
L’istituzione non profit che abbia lavoratori distaccati presso altri soggetti istituzionali (imprese e/o istituzioni), ai sensi del D.lgs. 276/2003 deve inserirli tra la “altre risorse umane” (quesito 18.1)?
No. I lavoratori dell’istituzione non profit distaccati presso un altro soggetto per l’esecuzione di una determinata attività lavorativa (ad esempio un’organizzazione sindacale, un’associazione sportiva; un’associazione di volontariato nell’ambito di collaborazioni con altre associazioni e/o enti pubblici; una fondazione; un altro ente privato operante nell’ambito educativo e/o della ricerca) non devono essere inclusi nel conteggio delle risorse umane (Sezione 3).
Chi è il lavoratore temporaneo (ex interinale)?
E’ un lavoratore assunto da un’agenzia di somministrazione di lavoro regolarmente autorizzata (impresa fornitrice). Quest’ultima pone uno o più lavoratori a disposizione dell’unità giuridico-economica che ne utilizza la prestazione lavorativa (impresa utilizzatrice), per il soddisfacimento di esigenze di carattere temporaneo. [D.lgs. 276/03 artt. 20-28]
Chi è il prestatore d’opera occasionale?
E’ un lavoratore con contratto di prestazione d’opera occasionale; questa è una particolare modalità di prestazione lavorativa la cui finalità è quella di regolamentare quei rapporti di lavoro che soddisfano esigenze occasionali a carattere saltuario. Il D.lgs. 276/2003, e s.m.i., individua con precisione le aree in cui può essere stipulato tale contratto.
Se l’istituzione non profit ha unità locali all’estero, i lavoratori impiegati presso tali unità devono essere inseriti tra le risorse umane?
Sì. Si precisa che le unità locali dell’istituzione non profit ubicate all’estero non vengono rilevate (in quanto extra-territoriali) e le risorse umane operanti presso tali unità devono essere conteggiate nella sede centrale (nelle voci corrispondenti alle diverse tipologie di risorse umane previste).